martedì 10 novembre 2020
In arrivo anche in Italia il modello Scoober applicato in altri Paesi. E domani al ministero del Lavoro tavolo di confronto sul contratto contestato
Just Eat annuncia l'assunzione dei suoi rider a partire dall'anno prossimo

Just Eat annuncia l'assunzione dei suoi rider a partire dall'anno prossimo

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Si apre una fronda tra le multinazionali del food delivery: Just Eat si smarca dalla linea ufficiale delle piattaforme e annuncia un piano di assunzioni per i suoi rider. Una svolta epocale, a febbario il gruppo è stato acquisito dagli olandesi di Takeway, che passa dall’applicazione in Italia del modello 'Scoober' meccanismo contrattuale adottato in alcuni paesi del Nord Europa. La notizia arriva alla vigilia dell’incontro convocato dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo per fare luce – e cercare di correggere in corsa – il contratto Ugl-Assodelivery che va nella direzione opposta, cioè sancisce il ruolo di lavoratori autonomi per i ciclo-fattorini. Un contratto contestato duramente dai sindacati confederali. L’emergenza coronavirus ha reso ancora più evidenti le contraddizioni di un settore ritenuto essenziale – le consegne a domicilio non si sono mai fermate – ma poco 'strutturato' con il rischio che i lavoratori, tra i quali molti immigrati, vengano sfruttati. Just Eat punta a fornire vantaggi e tutele ai rider. La tipologia di contratto sarà variabile, full time o part-time, e prevede una paga oraria, corrispondente al turno coperto e non alle singole consegne, sulle quali invece si valuterà un bonus. Nelle città più grandi, come Roma e Milano, verranno istituiti dei veri e propri hub dove i rider potranno ritirare e utilizzare mezzi eco-sostenibili ma anche casco, giacca e zaino. Ad essi si affiancheranno rider che operano con mezzi propri, nelle aree periferiche e nelle città più piccole. Tutti i rider «Scoober» saranno lavoratori dipendenti e quindi completamente tutelati e assicurati in cambio dovranno garantire l’esclusività. La transizione sarà graduale con una regolarizzazione di una parte dei 3mila rider che attualmente lavorano per Just Eat in 23 città. «Crediamo che sia giunto il momento di proseguire con il nostro impegno nel fornire tutele e protezioni ai lavoratori della gig economy» sottolinea Daniele Contini, country manager Italia di Just Eat.

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