giovedì 12 gennaio 2017
Assunte in tutto il mondo più di 20mila persone in cinque anni. In Italia sono 113 i dipendenti, oltre 2mila con l'indotto (nella foto il presidente di Jaguar Land Rover Italia, Daniele Maver)
Spazio per giovani laureati e tecnici
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Negli ultimi cinque anni, Jaguar Land Rover ha assunto – a livello mondiale - più di 20mila persone, portando la sua forza lavoro a quasi 40mila unità. La filiale italiana del Gruppo ha registrato nel 2016 un +33,3% nei risultati di vendita rispetto all’anno precedente, con 26.488 unità immatricolate.

«Il mercato italiano ha confermato il proprio apprezzamento per i marchi Jaguar e Land Rover - spiega Daniele Maver, presidente e amministratore delegato di Jaguar Land Rover Italia -. I risultati conseguiti rappresentano un importante riconoscimento all’evoluzione e innovazione dei nostri prodotti. È veramente stimolante vedere, da un lato, il grande favore del pubblico per F-Pace, che ha introdotto Jaguar in un segmento completamente nuovo e, dall’altro, la continua ascesa di Range Rover Evoque che, nonostante il suo posizionamento premium nella parte alta del segmento ed il ciclo di vita del prodotto, non manifesta alcun segnale di invecchiamento, anzi cresce di quasi il 30%».

Il risultato positivo delle vendite in Italia ha avuto un riscontro anche nelle assunzioni. In cinque anni i dipendenti sono passati da 55 a 113. Mentre l'indotto conta circa 2mila persone tra officine e concessionarie. E anche nel 2017 è prevista una crescita in termini occupazionali. «Cerchiamo giovani laureati in materie economiche e ingegneristiche con un curriculum brillante - sottolinea Maver -. Nelle officine, invece, c'è spazio per meccanici ed elettrauto. Stiamo registrando una carenza di personale qualificato soprattutto nel Nord, in particolare in Lombardia. Gli interessati possono collegarsi al nostro sito e inviare il loro cv».

Tante anche le iniziative per avvicinare le nuove generazioni al settore dell'automotive. Dove contano soprattutto la passione e le capacità acquisite sul campo. «Ospitiamo stagisti iscritti all'Università - conclude il presidente e ad -. Ma stiamo pensando anche a collaborazioni con gli istituti tecnici per avviare progetti di alternanza scuola-lavoro. Non escludiamo nemmeno la partecipazione alle Fondazioni Its».





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