sabato 22 novembre 2014
Sono 75 le fondazioni Istituti tecnici superiori regolarmente costituite nel nostro Paese, ormai attive in tutte le regioni italiane (tra queste 11 quelle nate nel solo 2014). Il 65% dei diplomati trova lavoro.
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Simona, 23enne toscana diplomata geometra, ha concluso nel 2013 l’Its (Istituto tecnico superiore) di Fabriano (Ancona) per l’efficienza energetica di processi e impianti e oggi collabora come libera professionista con l’azienda che l’aveva accolta in stage. Luca, 30 anni, è veronese e dopo la laurea specialistica in Marketing e comunicazione ha trovato nell’Its della sua provincia per la mobilità sostenibile il corso di specializzazione in logistica che stava cercando: conseguito il diploma nel 2012, attualmente lavora anche lui con un contratto a tempo indeterminato nell’azienda dove aveva fatto lo stage. Ancora c’è Giorgia di Albano (Roma), diplomata a luglio all’Its di Pomezia (Roma) per le nuove tecnologie per la vita: a 22 anni, assieme a tre coetanee, ha avviato una start up per la realizzazione di prodotti naturali cosmetici grazie all’appoggio dell’impresa dove, durante gli studi, aveva svolto il tirocinio; i prodotti sono ora in fase di test e saranno a breve sul mercato. E poi c’è Andrea, 20 anni lombardo, che l’Its lo ha appena iniziato: dopo il liceo classico ha scelto di seguire la propria passione per i motori e si è iscritto all’Its per le nuove tecnologie del sistema meccanico di Sesto San Giovanni (Milano).Sono solo alcune delle storie raccontate  in occasione della Quarta convention nazionale degli Its organizzata dal Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca a Job&Orienta, la mostra convegno nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, in Fiera di Verona fino a sabato 22. E sono stati proprio i giovani protagonisti a spiegare i loro percorsi, le opportunità offerte da questo percorso di studi, le aspettative e le speranze per il futuro.Alle storie si aggiungono i numeri, a dire che i percorsi di istruzione tecnica superiore stanno funzionando: in particolare perché, nel disegnare piano di studi, rete di attori, coinvolgimento delle imprese, rispondono strettamente alla vocazione economico-produttiva dei territori da cui sono nati, con l’obiettivo da un lato di formare le nuove figure professionali del futuro, dall’altra di innovare i mestieri della tradizione. L’ultimo monitoraggio Indire - svolto per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che agli Its destina ogni anno 14 milioni di euro - conferma il trend di crescita degli iscritti: a soli quattro anni dalla partenza di quest’offerta formativa non accademica di livello terziario, sono oggi 75 le fondazioni Its regolarmente costituite nel nostro Paese, ormai attive in tutte le regioni italiane (tra queste 11 quelle nate nel solo 2014): ne fanno parte 258 istituti scolastici, 538 imprese e associazioni di imprese, 126 università e centri di ricerca, 209 enti di formazione e 156 enti locali. Le aree di riferimento sono sei: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in italy (sistema agroalimentare, sistema casa, sistema meccanica, sistema moda, servizi alle imprese), tecnologie innovative per i beni e le attività culturali/turismo, tecnologie della informazione e della comunicazione.A commentare i positivi dati del bilancio presentati a Verona Gabriele Toccafondi, sottosegretario di Stato all’Istruzione: "Gli Its dimostrano nei fatti e nei numeri che quando scuola e mondo del lavoro dialogano i risultati si vedono. Nel 2010, quando sono nati, avevano sollevato in Parlamento un dibattito acceso sugli scenari di una scuola 'venduta' alle aziende o addirittura 'privatizzata'. Invece hanno provato che il muro ideologico tra scuola e lavoro sta finalmente crollando. Da quest’anno inoltre sono stati introdotti dei criteri di valutazione di qualità dei percorsi che premiano in termini di finanziamenti gli Its virtuosi: primo fra tutti il tasso di occupabilità dei diplomati". Per il nuovo biennio in avvio (2014/2016) le Regioni hanno comunicato l’attivazione di 120 nuovi corsi con una previsione di 2.400 iscritti al primo anno, che vanno ad aggiungersi ai 232 attivati nel 2013 con complessivi 4.800 corsisti, segnando un +50% rispetto al primo biennio.I diplomati Its del 2014 sono 2.154, di cui 506 sono femmine (23.5%). Sul fronte occupazionale mediamente il 65% dei diplomati trova lavoro: ma alcuni degli Its vantano soglie maggiori, toccando addirittura il 100% di diplomati occupati come nel caso dell’Its di Genova - Accademia della Marina mercantile per la mobilità sostenibile, uno dei primi costituiti nel 2010."Gli Its rappresentano un’offerta formativa che crea finalmente quella sinergia tanto auspicata tra mondo dell’istruzione, istituzioni e mondo del lavoro – evidenzia Valentina Aprea, assessore all’Istruzione della Regione Lombardia -. La nostra Regione ha destinato agli Its per i prossimi due anni ben 11 milioni di euro. In Lombardia sono attualmente 1000 gli studenti che hanno deciso di diventare 'tecnici del futuro', 29 i percorsi in avvio e 18 le fondazioni di cui nove nuove, costituite nel 2014".
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