La protesta dei lavoratori di ItaliaOnline davanti alla sede di Torino (Maria Borsieri via Twitter)
Dopo quella di Embraco, si sta gonfiando un’altra crisi industriale a Torino. Nell'incontro di oggi con i sindacati nella sede di Assolombarda, ItaliaOnline ha comunicato la chiusura della sede torinese, con 248 esuberi, nell'ambito di un piano di ristrutturazione generale che vale 400 esuberi complessivi. A dare la notizia è stata il sindaco Chiara Appendino, a margine di una conferenza stampa.
Appendino, assieme al governatore della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, aveva chiesto di incontrare i dirigenti di ItaliaOnline prima dell’approvazione del piano industriale, ma l’azienda ha dato la sua disponibilità solo dopo il 19 marzo, cioè dopo la riunione del Consiglio di amministrazione, prevista per il 15, e dopo il vertice in Assolombarda.
«L'atteggiamento dei vertici della società è inaccettabile e vergognoso - ha detto Appendino -. Ci sentiamo presi in giro». Il sindaco ha assicurato che non lascerà soli lavoratori e famiglie. «Chiederemo un nuovo incontro, sperando che questa volta non sia inascoltato e soprattutto che quanto deciso non sia definitivo». Chiamparino, ieri in visita ai lavoratori di Embraco, ha citato la gestione della crisi della fabbrica controllata da Whirlpool come esempio positivo da seguire: «L'intelligenza e la determinazione dei lavoratori dell' Embraco potrà essere d'esempio anche per altre vertenze come quella che si sta profilando, con altrettanta serietà, per Italiaonline, l'ex Seat Pagine Gialle e per il quale è in programma un tavolo ministeriale il 16 di questo mese».
Un ulteriore brutto segnale era arrivato nelle scorse settimane dalla controllata Prontoseat, società di call center con 250 dipendenti, che ha già licenziato il direttore delle risorse umane e il direttore "operation". Il tutto mentre l’azienda è in una situazione economico-finanziaria non allarmante. Nei primi nove mesi del 2017 ItaliaOnline ha fatto 249 milioni di ricavi, in calo rispetto ai 280 milioni dello stesso periodo del 2016, ma comunque con 8 milioni di euro di utile netto.