giovedì 12 agosto 2010
Si tratta del rialzo maggiore da quasi dieci anni. Ma inizia a farsi nuovamente sentire il peso del deficit commerciale che supera soglia tre miliardi di euro. Le importazioni (+ 30,4%), infatti, volano più in alto delle esportazioni.
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Il commercio estero mette a segno ancora un altro record: la corsa delle esportazioni non si ferma e a giugno l'Istat registra un'impennata su base annua del 22,8%, il rialzo maggiore da quasi 10 anni, ovvero dal gennaio del 2001, quando l'economia ancora navigava in buone acque. Ma inizia di nuovo a farsi sentire il peso del deficit commerciale, con il buco che avanza, superando la soglia dei 3 miliardi di euro, visto che le importazioni volano ancora più alto (+30,4%). Secondo il vice ministro allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, i problemi verranno nei prossimi mesi, dopo «un semestre d'oro per il Made in Italy" seguirà una seconda parte dell'anno con "maggiori difficoltà».Intanto per le esportazioni italiane è boom, con quasi tutti i settori che registrano aumenti annui a doppia cifra. In particolare, balzano in avanti coke e prodotti petroliferi (+69,5%), metalli di base e prodotti in metallo (più 38,3%), sostanze chimiche (+32,4%), prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+28,9%) e mezzi di trasporto (+26,3%), con un forte rialzo per gli autoveicoli (+33,2%).Mentre, le macchine utensili, la punta di diamante delle esportazioni italiane, segnano una rialzo, sottolinea l'Istat "inferiore alla media nazionale" (+11,5%).A trainare il Made in Italy sono sopratutto i mercati extra europei: si moltiplicano le spedizioni di merci verso la Turchia (+66%), i paesi dell'America Latina che rientrano nell'area del Mercosur (+63,5%), la Russia (+40,8%), gli Usa (31,8%) e la Cina (+31,7%). Ma le esportazioni viaggiano abbondanti anche verso l'Ue (Austria +37,3%, Germania +29,2%, e Francia +22,1%). Sul fronte delle importazioni, l'impennata è ancora più alta, ma, fa notare l'Istat, si inizia a vedere «unassestamento», visto che si riducono leggermente rispetto al dato annuo di maggio (+31,1% a maggio), mentre l'export supera di gran lunga il risultato del mese precedente (+17,1%). Insomma, il terreno recuperato nei primi sei mesi del 2010 dal commercio estero diventa vasto, l'Istituto di statistica fa i conti anche del primo semestre e porta la crescita tendenziale al 12,6%. Tuttavia salgono anche le importazioni (+18,5%) e, infatti, il saldo commerciale si allarga, con il rosso che tocca quota 14,2 miliardi di euro. Per Urso, l'export ha rappresentato «l'unico traino alla ripresa italiana», ma ora si attende «unrallentamento» e «per la fine dell'anno dovremmo attestarci su una crescita del 10%». Le aspettative non vanno oltre.
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