mercoledì 22 maggio 2019
Revisione al ribasso, preoccupano le incertezze politiche legate alla Brexit. In lieve aumento la disoccupazione e un moderato incremento dei consumi delle famiglie
Nel 2019 in aumento i consumi delle famiglie ma anche la propensione al risparmio (Ansa)

Nel 2019 in aumento i consumi delle famiglie ma anche la propensione al risparmio (Ansa)

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L'economia italiana frena. L'Istat oggi ha tagliato drasticamente le stime del Pil per l'anno in corso: da +1,3% a +0,3%. Una "forte revisione" delle previsioni di crescita rispetto allo scorso novembre legato, spiega l'Istituto, al "deciso rallentamento" della crescita rispetto all'anno precedente (+0,9%).

Le stime dell'Istat risultano "lievemente" migliori rispetto a quelle fatte il 7 maggio dalla commissione Ue (+0,1%) grazie a previsioni più alte per gli investimenti. Le previsioni dell'istituto di statistica sono migliori anche di quelle dell'Ocse, diffuse in settimana (0,0%), e dell'indicazione contenuta nel Def di aprile (la stima programmatica del Governo è pari allo 0,2%).

L'evoluzione di alcuni fattori quali l'acuirsi delle tensioni commerciali, le decisioni connesse alla Brexit e più in generale alla fase di ricostituzione del Parlamento europeo, potrebbero generare un aumento dell'incertezza sui mercati finanziari". Il peggioramento delle condizioni di incertezza economico politica "avrebbe effetti prevalentemente sulle scelte di investimento", che peggiorerebbero "ma non si verificherebbe una riduzione significativa del Pil".

La decelerazione dei ritmi produttivi inciderebbe anche sul mercato del lavoro. Nel 2019 si prevede che l'occupazione rimanga sui livelli dell'anno precedente (+0,1%) mentre si registrerebbe un lieve aumento del tasso di disoccupazione (10,8%). Previsto invece "un moderato incremento dei consumi delle famiglie", sostenuto "dall'aumento del monte salari e, in misura limitata, dalle misure sul reddito di cittadinanza". Nel dettaglio, nel 2019 in Italia la spesa delle famiglie è "prevista crescere a un tasso simile a quello del 2018 (+0,5% rispetto a +0,6%)". E aggiunge: "in presenza di un miglioramento del potere di acquisto, l'attuale fase di incertezza porterebbe le famiglie ad assumere comportamenti precauzionali, determinando un aumento della propensione al risparmio". Infine è previsto un aumento degli investimenti fissi lordi italiani aumenterebbero (+0,3%) beneficiando in misura contenuta anche delle agevolazioni inserite nel decreto-crescita.

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