martedì 13 settembre 2022
Il tasso di occupazione raggiunge il 60,2%, con un aumento rispetto al trimestre precedente di 0,5 punti. Mentre i disoccupati calano a quota due milioni 25mila
Più occupati nel secondo trimestre dell'anno

Più occupati nel secondo trimestre dell'anno - Ansa

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Nel secondo trimestre 2022 gli occupati sono 23 milioni 150mila con un aumento di 175mila unità (+0,8%) sul trimestre precedente e di 677mila unità (+3,0%) sullo stesso periodo del 2021. Lo rileva l'Istat precisando che il tasso di occupazione raggiunge il 60,2% con un aumento rispetto al trimestre precedente di 0,5 punti. Il tasso di disoccupazione scende all'8,1% (-0,4 punti sul trimestre precedente), mentre i disoccupati calano a quota due milioni 25mila; quello di inattività al 34,4% (-0,3 punti). I dati provvisori del mese di luglio 2022 segnalano, rispetto al mese precedente, una lieve diminuzione degli occupati (-22 mila, -0,1%) e del tasso di occupazione (-0,1 punti). L'aumento degli occupati riguarda i dipendenti, sia a termine (+48 mila, +1,6%) sia a tempo indeterminato (+126 mila, +0,8%), mentre rimane stabile il numero degli indipendenti. L'aumento degli occupati è più marcato tra gli uomini (+0,6 punti rispetto ai +0,4 punti delle donne), tra i 15-34enni (+0,9 punti, rispetto ai +0,3 punti dei 35-49enni e ai +0,4 punti dei 50-64enni) e tra i residenti del Mezzogiorno (0,8 punti rispetto ai +0,5 punti nel Nord e alla stabilità nel Centro). Nelle imprese dell'industria e dei servizi, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti, pari all'1,3%, è il risultato di un aumento dell'1,6% della componente full time e dello 0,5% di quella part time. L'aumento in termini tendenziali, già osservato nello scorso trimestre, prosegue con una leggera decelerazione: le posizioni lavorative dipendenti aumentano del 5,9%, a seguito della crescita della componente a tempo pieno e di quella a tempo parziale (rispettivamente +6,2% e +5%). Aumentano sia il monte ore lavorate (+2,6% rispetto al trimestre precedente e +11,0% rispetto allo stesso trimestre del 2021) sia le ore lavorate per dipendente: +1,3% su base congiunturale e +5,6% su base tendenziale. Rispetto al secondo trimestre 2021, le ore di cassa integrazione (Cig) diminuiscono di 70,5 ore ogni mille ore lavorate. L'indice destagionalizzato del costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) aumenta dello 0,2% in termini congiunturali, quale sintesi di una crescita delle retribuzioni (+0,5%) e di un calo degli oneri sociali (-0,3%). Su base annua, invece, il costo del lavoro e le sue componenti - retribuzioni e oneri sociali - crescono della stessa intensità, pari a +0,6%. Il tasso di posti vacanti, pari al 2,2%, si attesta al livello più elevato dall'inizio del periodo di osservazione, con una variazione rispetto al trimestre precedente di 0,2 punti percentuali; in termini tendenziali, la ripresa risulta pari a 0,4 punti percentuali.

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