giovedì 15 giugno 2017
Rispetto all'anno scorso inflazione a +1,4%. I servizi legati ai trasporti guidano la flessione dei costi, i beni alimentari in lieve aumento
Inflazione in frenata, a maggio prezzi in calo dello 0,2%
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A maggio i prezzi al consumo in Italia, al lordo dei tabacchi, sono calati dello 0,2% su base mensile e sono aumentati dell'1,4% sui dodici mesi, in forte rallentamento rispetto alla crescita dell'1,9% di aprile. I dati Istat confermano le stime preliminari sull'inflazione.

L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l'indice generale e a +0,6% per la componente di fondo. La frenata dell'inflazione è dovuta in particolare ai prezzi di talune tipologie di prodotto, la cui crescita si riduce di ampiezza pur rimanendo sostenuta: gli Energetici non regolamentati (+6,8%, da +9,1% di aprile), i servizi relativi ai trasporti (+3,2% da +5,5%) e gli alimentari non lavorati (+3,8% da +4,7%). Il rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti è la ragione prevalente del ridmensionamento dell'"inflazione di fondo", sia al netto degli energetici e degli alimentari freschi (+0,7% da +1,1% di aprile) sia al netto dei soli Beni energetici (+1,0% da +1,3%).

La diminuzione su base mensile dell'indice generale è dovuta quasi esclusivamente ai ribassi dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,2%), che risentono dell'effetto di fattori stagionali di segno opposto a quelli che ne avevano determinato la forte crescita nel mese di aprile (festività pasquali e festa della Liberazione).

Su base annua rallenta la crescita dei prezzi sia dei beni che dei servizi: la prima si attesta a +1,6% e la seconda a +1,4% (entrambi da +1,8% del mese precedente). Di conseguenza, dopo essere stato nullo ad aprile, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna ad essere negativo e pari a -0,2 punti percentuali. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che compongono il cosiddetto carrello della spesa, salgono a maggio dello 0,1% su base mensile e dell'1,6% su base annua (era +1,8% ad aprile). Lo rileva l'Istat. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,1% in termini mensili e dell'1,8% su base annua, in attenuazione da +2,2% del mese precedente.

Per Coldiretti a spingere il carrello della spesa è l'aumento del 9,7% dei prezzi al dettaglio della frutta e del 7,7% dei vegetali freschi rispetto allo stesso mese dello scorso anno ma nelle campagne è crisi per l'effetto congiunto di speculazioni e condizioni climatiche avverse con quotazioni che in molti casi non coprono i costi di produzione delle aziende.

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