mercoledì 2 maggio 2018
Aumenta sia il lavoro maschile che femminile, ad eccezione della fascia 35-49 anni. Inattivi mai così bassi dal 2013. Economia nazionale del primo trimestre a +0,3%, +1,4% la stima tendenziale
Crescono occupati, ma a termine. Vola anche il Pil
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Buone notizie sul fronte dell'economia italiana e del mercato del lavoro, secondo l'Istat. Crescono gli occupati, ad un livello massimo dal 2008, e cresce anche lentamente il Pil sia nei dati tendenziali che nel primo trimestre dell'anno.

Mercato del lavoro

Aumentano gli occupati, ma sono soprattutto i contratti a termine, se si guardano sia i dati del primo trimestre, sia quelli a marzo su base annua. L'Istat rileva, infatti, che nell'arco del primo trimestre si stima una crescita degli occupati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (+21 mila). L'aumento interessa gli uomini e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+66 mila), mentre diminuiscono lievemente i permanenti (-8 mila) e in misura più consistente gli indipendenti (-37 mila).
Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un lieve aumento dei disoccupati (+0,1%) e un calo degli inattivi
(-0,3%, -34 mila). Su base annua, a marzo, continua l'aumento degli occupati (+0,8%, +190 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda esclusivamente i lavoratori a termine (+323 mila), mentre calano i permanenti (-51 mila) e gli indipendenti (-81
mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+391 mila) e, in misura minore, i 15-34enni (+46 mila) mentre calano i 35-49enni (-246 mila). Nell'arco di un anno diminuiscono sia i disoccupati (-4,0%, -118 mila) sia gli inattivi (-1,1%, -150 mila).

La crescita occupazionale registrata a marzo è trainata principalmente dagli indipendenti (+1,1%) che recuperano in parte il calo osservato nei primi due mesi dell'anno. Tra i dipendenti si registra un lieve aumento per quelli a termine, mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti. Nei dodici mesi la crescita occupazionale si concentra esclusivamente nei dipendenti a termine (+12,4%), mentre risultano in calo i permanenti (-0,3%) e gli indipendenti (-1,5%).

A marzo in più si registra un nuovo minimo storico per gli inattivi, coloro cioè che non hanno un lavoro né lo cercano, e il tasso di inattività scende al 34,3%. Lo rileva l'Istat spiegando che prosegue il calo iniziato a metà del 2013 (l'inattività è diminuita di quasi 2 punti percentuali negli ultimi 4 anni), sia maschile sia femminile. La diminuzione si è concentrata sui 50-64enni (-6,1 punti). Il numero degli inattivi si riduce di oltre 100 mila unità in solo mese. A marzo anche la stima degli occupati continua a crescere: +0,3% rispetto a febbraio, pari a +62.000 unità. Il tasso di occupazione si attesta invece al 58,3% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente). L'Istat spiega che «un aspetto di rilievo nell'ultimo mese è la crescita dell'occupazione giovanile», con +68.000 occupati 15-34enni. Mentre il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso a marzo al 31,7%, con un calo dello 0,9% rispetto a febbraio 2018 e del 4,4% su marzo 2017. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all'11% a febbraio sui minimi da settembre 2012. L'ente di statistica inoltre aggiunge che dopo il calo di febbraio, la stima delle persone in cerca di occupazione a marzo registra un aumento dello 0,7% (+19 mila).

Economia italiana

Nel primo trimestre del 2018 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4% in termini tendenziali. A comunicarlo ancora l'Istat nella stima preliminare, spiegando che all'inizio del 2018 l'economia italiana è cresciuta a un ritmo congiunturale dello 0,3% segnando un risultato analogo a quello del trimestre immediatamente precedente e confermando il rallentamento rispetto alla dinamica più marcata registrata nella prima parte del 2017. Il primo trimestre di quest'anno ha avuto tre giornate lavorative in più sia rispetto al trimestre precedente, sia al primo trimestre del 2017. Con il risultato del primo trimestre la durata dell'attuale fase di espansione dell'economia italiana si estende a 15 trimestri. Nella stima preliminare, l'ente di statistica sottolinea che il livello del Pil risulta ancora inferiore dello 0,9% rispetto al precedente picco del secondo trimestre del 2011 ma superiore del 4,4% rispetto all'inizio della fase di recupero (III trimestre 2014).

L'incremento congiunturale del Pil è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell'industria e di un aumento dei settori dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e dei servizi, mentre il valore aggiunto dell'industria ha segnato una variazione pressoché nulla. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo di quella estera netta. La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,8%.

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