martedì 6 giugno 2017
Nel primo trimestre 2017 il prodotto intero lordo ha segnato un aumento dello 0,4% sul trimestre precedente
Consumi e servizi trainano la crescita
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Nel primo trimestre 2017 il prodotto intero lordo (espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) ha segnato un aumento dello 0,4% sul trimestre precedente, in accelerazione rispetto al quarto trimestre 2016 (+0,3%). Sempre nei primi tre mesi dell'anno, prosegue l'Istat, i consumi finali nazionali hanno mostrato una accelerazione (+0,5%) sostenuta dall'aumento sia della spesa delle famiglie residenti sia della spesa delle amministrazioni pubbliche (rispettivamente +0,6% e +0,5%). Tra le componenti della spesa delle famiglie prosegue la crescita sostenuta dei beni durevoli (+1,8%), mentre si consolidano i consumi di servizi (+0,4%).

La stima preliminare dei prezzi al consumo ha evidenziato a maggio un deciso rallentamento dell'inflazione che ha riassorbito il forte rialzo del mese precedente. La crescita tendenziale dell'indice relativo all'intera collettività (Nic) è scesa all'1,4%, mezzo punto percentuale in meno rispetto ad aprile, tornando così sullo stesso ritmo di marzo. Alla decelerazione dei prezzi dei beni alimentari si è aggiunta quella dei prezzi delle voci dell'energia.

Il mercato del lavoro è in miglioramento: gli ultimi dati mostrano che ad aprile l'occupazione è in crescita (+0,4% rispetto a marzo, 94 mila individui in più), dopo la pausa segnata a marzo. Ad aprile, inoltre, il tasso di disoccupazione è diminuito in misura significativa portandosi all'11,1%, quattro decimi in meno rispetto a marzo, un livello inferiore alla media degli ultimi quattro anni. La discesa del tasso di disoccupazione è da ricollegarsi sia alla crescita dell'occupazione sia all'aumento degli inattivi (+0,2% rispetto a marzo). Nonostante i dati positivi di aprile, le aspettative formulate dagli imprenditori a maggio sulle tendenze dell'occupazione per i tre mesi successivi risultano in complessivo peggioramento e al di sotto dei valori di lungo periodo in quasi tutti i settori; soltanto nel comparto delle costruzioni le previsioni sono inmiglioramento, ma il saldo resta negativo.


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