martedì 25 novembre 2014
Il fenomeno va avanti da 2 anni e si conferma anche per la grande distribuzione. Resistono solo i generi alimentari, seppure a fatica.
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Calano i consumi, e la tendenza al ribasso si conferma anche per la grande distribuzione. Il declino prosegue ormai da due anni. Le vendite al dettaglio e dei consumi anche a settembre 2014 hanno segnato un ulteriore, seppur leggero, calo (-0,1% rispetto al mese precedente). L'Istat certifica la "disaffezione" delle famiglie nei confronti degli scaffali di supermercati, ipermercati, ma anche piccoli negozi di vicinato. I primi due in un anno hanno visto un calo delle vendite rispettivamente di -0,6% e -2,5%. Per i piccoli negozi il dato è stato del -0,8%. Il dato tendenziale complessivo per il commercio al dettaglio registrato dall'istituto di statistica è pari a -0,5% e molti (dalle associazioni dei consumatori alle organizzazioni dei commercianti) vi leggono pronostici poco favorevoli al vicino Natale: sotto l'albero nazionale dovrebbe esserci un'ulteriore sforbiciata delle spese per i regali. Unici a resistere e anzi a piazzare un bel +3,4% rispetto a un anno fa, sono i discount: il carrello low cost sembra l'unico a riempirsi, complice forse quell'aumento della propensione al risparmio delle famiglie tendenti a stringere sulle spese correnti. Resistono però i prodotti alimentari, che nonsotante tutto guadagnano terreno tra gli scaffali della grande distribuzione con un +0,1% in termini tendenziali, mentre le vendite dei non alimentari diminuiscono dello 0,8%. Anche nel confronto con agosto 2014, le vendite segnano un aumento per gli alimentari (+0,3%) e una diminuzione per i non alimentari (-0,3%). Dall'inizio dell'anno la flessione si attesta complessivamente al -1,3%: -1,3% per l'alimentare e -1,2% per il non alimentare. "Per le piccole imprese del commercio è vero tracollo - segnala la Confesercenti - nei primi 10 mesi di quest'anno hanno chiuso 135 imprese del commercio al giorno, per un saldo finale negativo di oltre 22mila negozi". Il gelo dei consumi continuerà a Natale, prevedono Federconsumatori e Adusbef, stimando un taglio delle spese per i regali di Natale del -6,2%. Difficile leggerci "il preludio un'imminente ripresa" chiosa Confcommercio sottolineando che nei primi nove mesi 2014 "il calo dei consumi, al netto della componente relativa ai prezzi, è prossimo all'1,5%". Da più parti si chiedono misure più incisive per rilanciare i consumi, a cominciare da un piano per l'occupazione. Intanto anche l'Italia scopre il "Black Friday" (il venerdì nero), che cade il giorno successivo a quello del Ringraziamento, venerdì 28 novembre 2014. In Usa l'appuntamento coinvolge tantissimi americani nella corsa sfrenata agli acquisti low cost, occasione unica per soddisfare le richieste delle letterine a Babbo Natale o semplicemente per farsi un regalo e togliersi uno sfizio. Anche in molte città italiane quest'anno si punta sugli "sconti da urlo" per ridare un pò di ossigeno allo shopping.
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