lunedì 1 aprile 2019
A pagare di più in termini di posti di lavoro sono i 35-49enni: 74mila occupati in meno, 216mila in un anno
A febbraio disoccupazione in crescita
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Non più ragazzi ma lontani dalla pensione, i 35-49enni sono quelli che hanno più difficoltà sul mercato del lavoro. A febbraio i dati Istat sono particolarmente sfavorevoli, con un calo di 74 mila occupati in un mese. La riduzione annua è di 216 mila, ma nell'arco dei 12 mesi è possibile calcolare gli effetti demografici, con il progressivo "spopolamento" di questa classe a vantaggio degli over50. Alnetto della componente demografica la variazione degli occupati 35-49enni sarebbe nulla. Un risultato 'magrò rispetto alle altrefasce d'età,in rialzo.

A febbraio il tasso di disoccupazione passa dal 10,5% di gennaio al 10,7%. La stima provvisoria dell'Istat è in realtà sovrastimato: l'istituto ha spiegato come l'aumento sia di 0,1 punti percentuali in quanto si tratta di una variazione basata su dati arrotondati (a gennaio il tasso era al 10,542% arrotondato al 10,5% mentre a febbraio al 10,665% ed arrotondato al 10,7%). La stima degli occupati, prosegue l'istituto di statistica, è in lieve calo rispetto a gennaio (-0,1%, pari a -14 mila unità); anche il tasso di occupazione scende di poco al 58,6% (-0,1 punti percentuali).

L'andamento degli occupati è determinato dalla diminuzione dei dipendenti (-44mila), sia permanenti (-33 mila) sia a termine (-11mila), mentre nell'ultimo mese risultano in aumento gli indipendenti (+30 mila). Il calo dell'occupazione è concentrato nella classe di età centrale dei 35-49enni, mentre si conferma il segno positivo per gli ultracinquantenni (+51 mila). A febbraio, aggiunge ancora l'Istat, le persone in cerca di occupazione aumentano dell'1,2% (+34 mila). La crescita riguarda entrambi i generi e si concentra tra le persone oltre i 35 anni. Il tasso di disoccupazione giovanile(15-24enni) a febbraio si attesta al 32,8%, in "lieve" diminuzione rispetto a gennaio (-0,1 punti percentuali). Il dato si distanza di quasi 14 punti dal minimo pre-crisi (19,4%) del febbraio 2007.

Nel periodo da dicembre 2018 a febbraio 2019 l'occupazione, sia nel complesso sia per genere, registra una sostanziale stabilità rispetto ai tre mesi precedenti. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine, mentre si registra un segnale positivo per i dipendenti permanenti. Nel trimestre alla stabilità degli occupati si associa un calo delle persone in cerca di occupazione (-0,5% pari a -14 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,2%, -21 mila). Su base annua l'occupazione cresce dello 0,5%, pari a +113 mila unità. L'espansione interessa entrambe le componenti di genere, interessando i 25-34enni (+21 mila) e soprattutto gli ultracinquantenni (+316mila). Al netto della componente demografica, continua l'Istat, la variazione è positiva per tutte le classi di età tranne i 35-49enni per i quali è nulla. Crescono soprattutto i dipendenti a termine (+107mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+71mila) mentre calano i dipendenti permanenti (-65 mila). Rispetto ad un anno fa la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-1,4%, pari a -39 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,3%, -169 mila).

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