sabato 10 agosto 2013
Rimane la forma contrattuale nettamente prevalente nelle nuove assunzioni: dal luglio 2011 al marzo 2013 è cresciuta di circa quattro punti. Cala l'apprendistato.
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​Sulla base dei dati destagionalizzati riferiti alle comunicazioni obbligatorie, nel primo trimestre 2013 si osserva un'inversione della tendenza alla crescita del numero di avviamenti al lavoro registrata nell'ultimo trimestre del 2012. In termini tendenziali, l'intero trimestre fa segnare una flessione pari al 10,4% rispetto al primo trimestre del 2012 e una diminuzione pari all'1% rispetto al quarto trimestre 2012, al netto dei fattori stagionali. Lo evidenzia l'Isfol nel 3° Rapporto di monitoraggio sugli effetti della riforma Fornero (legge n. 92/2012).Prosegue nel primo trimestre 2013 la decisa diminuzione delle attivazioni a tempo indeterminato (-7,4% su base congiunturale, -10,2% rispetto allo stesso trimestre del 2012), dovuta, dice l'Isfol, "alla persistenza di un andamento congiunturale fortemente negativo".I contratti a tempo determinato rimangono la forma contrattuale nettamente prevalente nelle nuove assunzioni: dal luglio 2011 al marzo 2013 l'incidenza dei contratti a termine sul totale degli avviamenti è passata dal 63,4% al 67,5%. Poco meno della metà (42,9%) di chi ha avuto un'assunzione a termine ha firmato un contratto di brevissima durata (non superiore al mese); uno su tre circa (36,8%), invece, ha potuto lavorare tra i 4 e i 12 mesi. In netto calo, poi, i rapporti di lavoro a tempo determinato di durata maggiore ai 12 mesi: dal primo trimestre 2012 al primo trimestre 2013 la quota di avviamenti con contratto a termine di durata superiore all'anno è passata dal 3,4% all'1,2%.Va meglio, invece, con il lavoro intermittente e con il contratto di collaborazione. Il trend conferma nel primo trimestre 2013, al netto dei fattori stagionali, l'assestamento sui livelli fisiologici osservati nell'ultimo trimestre del 2012. Il processo di sostituzione dei contratti caratterizzati da elevata flessibilità con forme maggiormente tutelate ha pertanto esaurito la spinta del terzo trimestre 2012, riconducibile alle modifiche introdotte dalla legge 92/2012.Calano gli avviamenti con contratto di apprendistato, che nel primo trimestre 2013 registrano una flessione marcata, pari al 7,1% rispetto al trimestre precedente e al 22,2% su base tendenziale. Rispetto al trimestre precedente, la diminuzione del numero di avviamenti in apprendistato, nella classe di età compresa tra 15 e 29 anni, è pari ad oltre tre volte la flessione registrata per il totale degli avviamenti nella stessa classe di età. In generale, fa sapere l'Isfol, nel primo trimestre 2013 si registrano flessioni marcate del numero di nuovi avviamenti (con ogni tipologia contrattuale), rispetto al trimestre precedente, nel settore delle costruzioni (-10,3%) e nell'industria (-9,6%), al netto dei fattori stagionali. Più stabili il settore agricolo (+0,7%) e i servizi (-0,2%). Nell'industria il calo è particolarmente rilevante per le collaborazioni (-23,0%) e per i contratti a tempo indeterminato (-10,5%), che subiscono una riduzione rilevante (-6,2%) anche nel terziario. La diminuzione degli avviamenti in apprendistato si registra in tutti i settori di attività.La disaggregazione territoriale mostra che il calo delle attivazioni è più marcato nel Mezzogiorno (-2,3% rispetto al trimestre precedente) e nel Nord-Ovest (-1,1%).
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