giovedì 5 maggio 2016
Nel 2014 approvati circa 31mila piani formativi, circa 2mila in più rispetto all'anno precedente, con un coinvolgimento di oltre 59mila imprese e un bacino potenziale di lavoratori pari a circa 1,6 milioni. Fossa (Fondimpresa): l'Italia non può permettersi passi indietro.
Sempre più adulti coinvolti nella formazione
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Tra 2009 e 2015 alla formazione sono stati ridotti i finanziamenti per oltre un miliardo, per la necessità di spostare risorse agli ammortizzatori sociali in deroga. Lo osserva l'Isfol nel Rapporto annuale sulla formazionecontinua, sottolineando che in questo contesto "il ruolo dei Fondi interprofessionali si è rafforzato e i Fondi sono ora l'unico strumento di finanziamento della formazione continua alivello nazionale".A ottobre 2015 il numero di adesioni ai Fondi si è assestato su circa 930mila imprese e circa 9,6 milioni di lavoratori. A partire dal 2004 i Fondi interprofessionali hanno gestito complessivamente circa 5,2 miliardi di euro. Nel 2014 le lorodisponibilità finanziarie sono state pari a 570 milioni di euro e nel 2015 a circa 400 milioni di euro. Trova conferma il processo di concentrazione delle risorse in pochi Fondi: i primi tre per raccolta (Fondimpresa, For.te e Fondo Banche Assicurazioni) assorbono il 68,4% delle risorse.Nel 2014 i Fondi hanno approvato circa 31mila piani formativi, circa 2mila in più rispetto all'anno precedente, con un coinvolgimento di oltre 59 mila imprese e un bacino potenziale di lavoratori pari a circa 1,6 milioni. La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro rimangono le tematiche più ricorrente (ne l43,4% dei piani formativi).L'aula rappresenta l'ambiente di apprendimento di gran lunga più utilizzato (nel 76,4% dei piani). La mancata certificazione dei percorsi formativi interessa oltre la metà (54,9%) dei partecipanti alle iniziative programmate. I progetti che prevedono solo attività di formazione standard sono prevalenti (95,9%). Vi è una scarsa presenza di servizi aggiuntivi alla formazione, quali il bilancio di competenze (nell'1,6% dei progetti) o l'orientamento (nell'1% dei progetti). Si conferma la natura di breve durata dei corsi. Circa il 73% dei progetti prevede percorsi con una durata massima di 16 ore e con una particolare concentrazione entro le otto ore. Per Fondimpresa, il Fondo interprofessionale di Confindustria Cgil Cisl e Uil, l’analisi annuale sulla formazione continua, presentata oggi a Roma, lancia importanti stimoli per la valorizzazione di questo potente fattore di sviluppo.  "Osservando che i Paesi europei nei quali i lavoratori sono stati maggiormente coinvolti in processi formativi hanno subito una riduzione del Pil meno pronunciata – sottolinea Giorgio Fossa, Presidente del più importante Fondo italiano (193.000 imprese con 4,8 milioni di lavoratori)  – l’Isfol avvalora il  rapporto di causa-effetto tra interventi formativi ben finalizzati, sviluppo di impresa e crescita dell’occupazione già rilevato da tante ricerche e anche dall’esperienza diretta del nostro Fondo".Nella sua dettagliata analisi – che tra l’altro quantifica in 1,16 miliardi di euro il totale dei prelievi governativi sulle quote dello 0,30 per la formazione dal 2009 a oggi – il Rapporto rileva alcune dinamiche critiche nell’ambito dei Fondi interprofessionali. "Sono fenomeni che abbiamo ripetutamente segnalato – osserva il vicepresidente, Paolo Carcassi – ed è un bene che siano riconosciuti da un osservatorio così autorevole. Quando la condivisione dei piani formativi tra le Parti sociali viene praticata quasi esclusivamente a livello nazionale spesso, come afferma l’Isfol,  ne derivano esiti non maturi sul fronte di una chiara definizione dei fabbisogni formativi. E chi, spinto da quella che l’Istituto definisce una più intensa concorrenza tra i Fondi,  finanzia iniziative che privilegiano la quantità con danni che possono avere ripercussioni anche su chi opera secondo altri principi, effettivamente alimenta, come sostiene ancora il Rapporto, quella cultura conservativa per la quale la formazione rappresenta un mero adempimento burocratico che intralcia il processo produttivo". "L’esperienza di Fondimpresa ha invece dimostrato che, con una capillare attenzione ai bisogni specifici di settori e territori, la formazione è un propellente essenziale di crescita – sottolinea ancora Fossa - Sempre più frequentemente, infatti, le imprese vi ricorrono per accrescere la loro competitività: dei 2,3 miliardi di euro di finanziamenti erogati dal 2007 circa 900 sono stati indirizzati a questo scopo. I Fondi hanno la responsabilità di essere l’unica fonte di finanziamento della formazione dei lavoratori in Italia: a maggior ragione, tutte le risorse disponibili vanno impiegate al meglio. Il nostro Paese, che, evidenzia sempre l’Isfol, è ancora indietro ai competitor europei, non può permettersi formazione inefficace".
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