giovedì 22 novembre 2012
​Nel volume viene anche evidenziato come in molti Paesi europei siano fioriti numerosi programmi per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e affrontare l’emergenza della disoccupazione.
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È disponibile la nuova edizione del Manuale dello stage in Europa, dedicato a studenti, neodiplomati e neolaureati che intendano fare un tirocinio all’estero. A distanza di quattro anni l’Isfol aggiorna ed integra questo strumento fondamentale di orientamento, una guida pratica e di facile consultazione, che riporta 31 schede Paese, in cui si forniscono dettagliate indicazioni su come muoversi per cercare uno stage, contattare le aziende, preparare la documentazione, trovare un alloggio, conoscere il luogo di destinazione. Insomma un vademecum ideale per trarre il meglio dalle esperienze di tirocinio in Europa.Lo stage rappresenta un investimento per il futuro dei giovani. Non solo una straordinaria occasione di crescita personale e professionale, ma anche e soprattutto il miglior biglietto da visita per entrare nel mondo del lavoro.Il Manuale è stato presentato oggi a Verona, in un apposito workshop della 22esima edizione di JOB&Orienta, appuntamento annuale volto a facilitare il dialogo tra scuola ed imprese ed offrire ai giovani importanti momenti di orientamento alle professioni.
Nella prima parte della guida viene suggerito di fare uno stage in Europa non più dopo la laurea ma piuttosto durante la scuola superiore o l’università, in linea con le buone pratiche degli altri Paesi europei. Un dato per tutti: nell’Unione europea ben l’87% degli studenti olandesi vanta da più di un decennio esperienze di stage contro il 22% degli studenti italiani. Tuttavia, negli ultimi anni si riscontra anche da noi una maggior propensione a fare un’esperienza all’estero per arricchire le proprie opportunità professionali: basti ricordare che nel 2011 oltre 8.000 giovani hanno partecipato ad uno stage all’estero con i Programmi europei, oltre 6.000 con Leonardo da Vinci e più di 2.000 con Erasmus Placement.Ma qual è il modo migliore per prepararsi ad affrontare uno stage all’estero? Nell’attesa che vengano definite le nuove linee guida che disciplineranno il tirocinio, secondo quanto stabilito nella Legge 92/2012 per la Riforma del lavoro, nel Manuale si sottolinea l’importanza di preparare “uno stage su misura”. Da un lato è necessario informarsi sulle diverse opportunità e sulle fonti disponibili (i citati Programmi europei Erasmus Placement e Leonardo da Vinci, le organizzazioni internazionali europee e non, le associazioni studentesche internazionali, i siti web specializzati italiani, europei e non solo), dall’altro è indispensabile preparare in maniera impeccabile i propri “biglietti da visita”: la lettera di presentazione nello stile del Paese scelto e/o dell’azienda individuata e l’Europass Curriculum Vitae, corredato di certificati (anche linguistici), diplomi e via dicendo. Il tutto allo scopo di non farsi trovare impreparati per l’eventuale colloquio di selezione, l’intervista telefonica o l’assessment center.Il Manuale offre anche alcuni esempi di grandi aziende internazionali che da anni utilizzano lo stage come principale metodo di selezione e di giovani italiani che hanno fatto un tirocinio in Europa.Per quel che riguarda le schede paese, sono state arricchite ed aggiornate di nuove informazioni sia sulle caratteristiche e le tipologie dei diversi tipi di stage offerti, sia sui possibili contatti a cui rivolgersi, in particolare per quanto riguarda le aziende e le associazioni che le rappresentano. Vi sono anche testimonianze di giovani italiani che hanno fatto un tirocinio in Europa ed è stata introdotta una nuova sezione dedicata alle imprese italiane presenti in ciascun paese esaminato, all’interno delle quali potrebbe essere strategico fare uno stage per poi essere presi maggiormente in considerazione una volta rientrati in Italia.Ciascuna scheda è composta da 8 sezioni: • settori più dinamici nel Paese esaminato, importanti anche per i rapporti che l’Italia ha con quello specifico mercato;• lingua e moneta;• lo stage e in particolare obiettivi e finalità, destinatari, durata, riferimenti legislativi, soggetti promotori, documentazione richiesta e investimento economico necessario;• cosa fare per trovare un’azienda (candidatura autonoma, Programmi europei e/o associazioni internazionali, ecc.);• dove alloggiare;• tempo libero;• indirizzi utili.• alcune aziende italiane presenti sul territorio. Nel volume viene anche evidenziato come in molti Paesi europei in questi ultimi anni siano fioriti numerosi programmi di stage per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro ed affrontare l’emergenza della disoccupazione. In Italia, a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile al 35%, si riscontra invece una insufficiente diffusione del tirocinio come parte integrante delle politiche attive, nonostante alcune buone pratiche sviluppate a livello regionale. Va però aggiunto che le linee guida del nuovo stage italiano, che dovranno essere messe a punto entro la fine di dicembre, trascorsi 180 giorni dalla Legge 92/2012, si muovano nella direzione di un maggiore impegno per garantire la diffusione e la qualità dei tirocini, in linea con le direttive europee: il progetto formativo agganciato a specifici learning outcomes e ad una durata compatibile e coerente con gli obiettivi da raggiungere, l’internship rotation, un contratto di stage “scritto e giuridicamente vincolante”, nonché i termini dell’equa remunerazione, come peraltro avviene nel resto d’Europa all’interno delle leggi e dei regolamenti che disciplinano la materia. In caso contrario il rischio che si corre è di privare il paese delle sue risorse migliori, che potrebbero trasformare l’investimento della mobilità in un viaggio con biglietto di sola andata.
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