martedì 12 giugno 2012
Il ministro attacca la dirigenza dell'istituto di previdenza dopo la diffusione delle nuove stime su lavoratori senza copertura. «Sono usciti dati parziali e non interpretati e questo è molto improprio». Pd e Pdl uniti in difesa dell'istituto di previdenza.
Esodati, «su 390mila coperti solo 65mila». Ma l'Inps: le stime rimangono le stesse
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La relazione dell'Inps sugli esodati diffusa ieri è "un documento parziale e non spiegato". Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero sottolineando che la sua diffusione è stata "irresponsabile, fatta per danneggiare il Governo". "Non ho mai inteso censurare nessuno - ha precisato il ministro - ma i numeri non sono stati dati in maniera trasparente. Chi ha dato il documento lo ha fatto con dolo. Sono dati parziali e non spiegati. Sono mesi che chiedo una stima accurata".
Nel settore privato le strutture responsabili della diffusione di un documento parziale e non spiegato come quello dell'Inps sugli esodati di ieri "sarebbero sfiduciate". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero sottolineando che il Governo sul tema "ha promesso serietà e impegno" mentre c'é "chi preferisce il gioco al massacro".
Sono quasi 400.000 i lavoratori esodati ma solo 65.000 per ora avranno la certezza di andare in pensione con le vecchie regole. La stima di coloro che potrebbero avere diritto nei prossimi anni ad andare in pensione con le regole precedenti la riforma Fornero è contenuta in una relazione tecnica trasmessa dall'Inps al ministero del Lavoro lo scorso 22 maggio, prima quindi della firma del decreto da parte dei ministri dell'Economia e del Lavoro, Mario Monti e Elsa Fornero. Al documento anticipato ieri è seguita una precisazione da parte dell'Istituto nella quale si sottolinea che "i documenti tecnici dell'Inps hanno consentito al ministero di formulare il decreto con la salvaguardia prevista per i 65.000 lavoratori per i prossimi 24 mesi e per alcune categorie anche oltre i 24 mesi" e che "non ha fornito stime diverse o ulteriori". Il ministero ha convocato i vertici dell'istituto per una riunione di un paio d'ore in tarda serata, al termine della quale è arrivato un comunicato che esprime tutto il disappunto di Fornero: il ministro "ha manifestato ai vertici Inps la propria disapprovazione e deplorato la parziale non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale", confermando poi quanto già detto in passato. Il governo è "consapevole" che il provvedimento sui lavoratori salvaguardati "non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia" e "conferma l'impegno per questi altri lavoratori a trovare soluzioni eque e finanziariamente sostenibili". Ma contro la Fornero sono arrivate subito reazioni bipartisan dalla stessa maggioranza che sostiene il governo in difesa dell'istituto di previdenza. «Vedo che il ministro Fornero continua a giocare con il numero degli esodati senza rispetto per il fatto che, dietro quel numero, ci sono persone e famiglie che attendono dal governo una parola chiara - ha sottolineato il pdl Maurizio Lupi -. È troppo facile scaricate la responsabilità sui vertici dell'Inps dimenticandosi delle proprie». E dal Pd aggiunge Giuseppe Fioroni: «Invece di cimentarsi nell'indignazione per la verità, si cimenti nel lavorare a soluzioni e non pensi di utilizzare il tema esodati per cercare di creare sconvolgimenti anche all'Inps». Il ministro, ha insistito Fioroni, «non ipotizzi soluzioni che renderebbero l'Inps distante dal mondo del lavoro e dai diritti dei lavoratori che sono i contribuenti di quell'ente». "Non so perché il ministro Fornero si è arrabbiata. Ci sono centinaia di migliaia di persone che si devono arrabbiare prima di lei. È un problema di buon senso e quando scarseggia tutto diventa più difficile", è stata la reazione del leader della Uil, Luigi Angeletti, ai nuovi numeri sugli esodati. ''La relazione dell'Inps sul numero dei cosiddetti esodati protocollata lo scorso 22 maggio e resa nota solo ieri costituisce, seppur tardivamente, un primo dato di trasparenza'', ha affermato la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica,
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