martedì 18 novembre 2014
Lo Ior rientrerà in possesso della somma bloccata dal 2010 in seguito ad un'inchiesta che aveva investito la banca del vaticano. Lo fa sapere lo stesso Istituto per le Opere di Religione in una nota.
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​Lo Ior conferma il provvedimento di una banca italiana per la restituzione di fondi dell'Istituto da parte di una banca italiana. I fondi, 23 milioni di euro, informa una nota della Sala Stampa, “erano stati bloccati nel settembre del 2010 per effetto di alcune misure preventive introdotte dalle autorità italiane”. Il sequestro preventivo, si rileva, “è stato revocato nel giugno 2011, sebbene i fondi sono rimasti vincolati a causa di irrisolte questioni connesse all’adeguata verifica” (cosiddetta customer due diligence).Il rimpatrio dei fondi, si legge ancora, “è stato ora reso esecutivo anche per effetto dell'introduzione da parte della Santa Sede, avvenuta nel 2013, di un solido sistema di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, e di vigilanza”. Sistema, si sottolinea, che è stato “riconosciuto dal Comitato MONEYVAL del Consiglio d’Europa nel dicembre 2013. La Santa Sede ha inoltre rafforzato la sua collaborazione a livello internazionale con Paesi come ltalia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito stipulando diversi accordi bilaterali”.Lo Ior intrattiene rapporti con circa 35 banche straniere in tutto il mondo mediante le quali esso effettua attività di tesoreria e servizi di pagamento globali al servizio della Chiesa.
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