mercoledì 3 maggio 2017
141 nuove iniziative imprenditoriali che creeranno più di 3mila posti di lavoro. I dati di Business France
La Francia attira gli investitori italiani: nel 2016 boom di progetti
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Non è solo una questione di vicinanza. La Francia è storicamente uno dei principali partner economici dell’Italia. In termini di esportazioni e importazioni ma anche di iniziative imprenditoriali. E a testimoniare l’interesse e la fiducia degli imprenditori italiani per il "sistema-Francia" arrivano i dati, fotografati da Business France (l’agenzia nazionale per l’internazionalizzazione dell’economia transalpina) relativi al 2016. Che testimoniano un vero e proprio boom delle nuove iniziative nel 2016. Quelle nuove di zecca sono state 141 contro le 84 del 2015. Il dato migliore degli ultimi dieci anni (con un incremento del 68%) che porterà alla creazione di altri 3228 posti di lavoro.



Con queste performance la Francia si conferma come primo paese di destinazione dei progetti d’investimento italiani avviati all’estero. Di contro, a livello mondiale, si trova al terzo posto dopo la Germania e gli Stati Uniti per numero e consistenza di nuove iniziative imprenditoriali avviate al di là delle Alpi. Le imprese italiane presenti in Francia oggi sono più di duemila e impiegano centomila dipendenti.



Le nuove iniziative imprenditoriali sono sparse su tutto il territorio francese ma sono due le regioni che fanno da catalizzatori: l’Ile de France, per la presenza della capitale Parigi, e l’Auvergne-Rhone-Alpes per la vicinanza con l’Italia, rispettivamente con il 29 e il 23% delle nuove imprese. Per quanto riguarda invece la provenienza degli investitori a farla da padrone sono la Lombardia e il Piemonte con il 32 e il 22% delle nuove attività. Ma in quali settori si cimentano gli investitori italiani? Il più variegato sembra essere quello agro-alimentare, dove si sono verificate anche delle importanti acquisizioni. Il gruppo Lavazza ad esempio ha acquistato la Carte Noir con 500 dipendenti. E altri casi simili sono l’acquisizione di Grand Marnier da parte di Campari per 684 milioni di euro e del gruppo Delacré (che in realtà è belga ma in Francia ha uno stabilimento con 200 dipendenti) da parte di Ferrero. Ma oltre al food ci sono anche importanti collaborazioni sul fronte delle gare d’appalto il gruppo Pizzarotti si è aggiudicato un appalto per un lotto della metropolitana di Parigi e la fusione Luxottica-Essilor che ha portato alla creazione di un colosso mondiale nell’ambito dell’occhialeria.



L’effervescenza degli italiani Oltralpe viene interpretata come un segnale di fiducia sul mercato francese anche perché in un caso su due si tratta di attività nate ex novo e solo nel 37% di ampliamenti di realtà già esistenti (e nel restante 13% di acquisizioni). "Si tratta di un’ondata di progetti mai vista, di risultati eccezionali che testimoniano lo stretto rapporto tra le economie dei due paesi" ha sottolineato Hervé Pottier, direttore di Business France Invest Italia. "La relazione economica italo-francese è sempre più forte - ha detto Catherine Colonna, ambasciatrice di Francia in Italia - La Francia è il secondo cliente e il secondo fornitore della Penisola. Il bilancio degli investimenti italiani in Francia, è la dimostrazione dello spirito imprenditoriale degli italiani e dell’apertura del mercato francese".


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