venerdì 30 novembre 2012
​Uno studio del Politecnico di Torino commissionato da Assogomma sfata il tabù dell'extracosto di un treno di gomme adatto alla stagione fredda. Oltre a garantire la riduzione dello spazio di frenata fino al 15% in caso di asfalto bagnato e temperature medie sotto i 7° 
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​Da sempre conosciuti come sinonimo di maggiore sicurezza sulla strada, i pneumatici invernali riescono ora a sfatare un altro tabù: quello del vantaggio economico. L'extracosto che riguarda la spese e le operazioni di montaggio e smontaggio delle gomme invernali, infatti, viene ad essere ridotto se si confronta con i costi di esercizio dell'auto e, con il tempo, riesce addirittura ad azzerarsi se si prende in considerazione il risparmio in termini di carburante, una delle voci di spesa più onerose per le tasche degli automobilisti.

È quanto emerge da uno studio effettuato dal Politecnico di Torino sulle cinque vetture più vendute in Italia neirispettivi segmenti di mercato (Fiat Panda, Fiat Punto, Alfa Romeo Giulietta, Nissan Qashqai, Ford C-Max), presentato oggi a Milano dal prof. Giulio Zotteri del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione, e dal direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti. In particolare, tenendo conto degli scenari a due, quattro eotto anni di possesso dei veicoli considerati, lo studio confronta l'utilizzo di pneumatici estivi con quello di un doppio “treno” invernale, e quello di pneumatici estivi con catene sempre rapportato all'uso di gomme termiche. Ebbene, a fronte di un extracosto rispettivamente di 100 euro (se si considerano gliestivi) e di 50 euro (considerando anche l'impiego di catene), è possibile registrare situazioni di vantaggio, in termini di costo di esercizio, che possono portare anche a risparmi molto importanti. In pratica, un doppio treno di gomme comporta un costo aggiuntivo di montaggio/smontaggio, ma da questa operazione, apparentemente più onerosa, ne deriva una maggiore e più accurata manutenzione che ha un effetto benefico assai superiore: così facendo, si ottimizzano le pressioni di gonfiaggio e quindi le prestazioni di guida, con un effetto significativo nella riduzione del consumo di carburante con vantaggi anche in termini di riduzione di emissioni nocive.Tenuto conto dei risultati dello studio, il confronto tra pneumatici invernali e pneumatici estivi con catene a bordo dà luogo, in 14 casi su 15, ad un risparmio medio a favore dell'impiego di pneumatici invernali nella stagione fredda di oltre 40 euro.Di questi tempi, in cui tutti sono costretti ad effettuare valutazioni economiche sempre più attente, non va comunque perso di vista il miglioramento, sia in termini di sicurezza stradale che in termini di migliore mobilità e circolazione, garantito dai pneumatici invernali durante tutta la stagione fredda, indipendentemente dalla presenza di neve sul manto stradale. Prove tecniche fatte in più occasioni, alla presenza di Istituzioni e media, hanno dimostrato e riconfermato più volte che un veicolo munito di pneumatici invernali è in grado di ridurre il suo spazio di frenata fino al 15% in caso di asfalto bagnato e temperature medie sotto i 7°. Il vantaggio di sicurezza derivante dall’impiego di pneumatici invernali, già così rilevante da poter evitare un tamponamento anche in un ambito urbano, date le ridottissime distanze di sicurezza, assume la proporzione del dimezzamento dello spazio di frenata quando l’asfalto è innevato.

A livello normativo invece, per quanto riguarda la legislazione in materia di uso e impiego di pneumatici invernali, la strada da fare è ancora lunga. “Anche quest'anno l'automobilista dovrà destreggiarsi tra le numerose e spesso contraddittorie ordinanze che regolano la circolazione durante l'inverno - dice il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti -. Sono già operative 166 Ordinanze che copronol'intero territorio italiano e altre ne arriveranno ancora quando la stagione invernale produrrà i suoi effetti”.

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