venerdì 29 novembre 2019
Nel 2018 è aumentato dell'8,17% rispetto al 2017 il numero degli assegni di disoccupazione superando quota 1,85 milioni
Meno politiche attive e più Naspi
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Meno politiche attive per il lavoro e più prestazioni di sostegno al reddito: nel 2018, a causa dell'esaurimento degli esoneri sui contributi previdenziali per le assunzioni a tempo indeterminato fatte nel 2015 e nel 2016, si è ridotto in modo significativo il numero dei beneficiari delle politiche attive toccando quota 1,6 milioni dai 2,2 milioni del 2017 con un calo del 27%. Nell'anno - secondo quanto emerso dall'Osservatorio sulle politiche occupazionali pubblicato dall'Inps - è invece aumentato dell'8,17% rispetto al 2017 il numero degli assegni di disoccupazione superando quota 1,85 milioni. La riduzione dei beneficiari delle politiche attive è il risultato dall'esaurimento dell'esonero triennale sui contributi previdenziali per le assunzioni a tempo indeterminato fatte nel 2015 - con un taglio dei contributi totale fino a un massimo di 8.060 euro l'anno - e della fine dell'esonero biennale per le assunzioni stabili fatte nel 2016 (taglio del 40% dei contributi fino a un massimo di 3.250 euro annui). I bonus ai datori di lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato previsti negli anni successivi come gli incentivi per i giovani under 35 hanno prodotto risultati molto più limitati in termine di nuovi contratti. Per l'esonero triennale si è passati dai 985.760 beneficiari medi del 2017 ai 516.670 del 2018 mentre per l'esonero biennale si è passati dai 476.872 del 2017 ai 236.781 del 2018. Anche a causa dell'esaurimento di questi bonus sono aumentati i contratti di apprendistato (che sfiorano il mezzo milione a 492.327) e i beneficiari dell'incentivo occupazione Sud (da 59.465 a 98.893).

Guardando invece alle prestazioni di disoccupazione l'Inps rileva un aumento consistente della Naspi (+8,17%) e uno lieve per la Discoll (disoccupazione per i collaboratori) mentre registrano un calo i beneficiari della disoccupazione agricola (da 554.000 a 542mila). Per la Naspi emerge una prevalenza di
prestazioni al Nord (780.714) con il 52,2% del totale, ma una incidenza maggiore nelle regioni del Sud e delle Isole nelle quali si concentrano il 39,1% delle prestazioni a fronte di appena il 26,4% dei lavoratori totali del Paese. Nel Meridione sono residenti la gran parte dei disoccupati del Paese con 1.389.000 senza lavoro (al quarto trimestre 2018) a fronte di appena 891.000 nelle regioni del Nord.

L'Inps ha fotografato anche la situazione degli extracomunitari al lavoro con oltre 2,2 milioni di persone iscritte all'Inps e con un regolare permesso di soggiorno (+4,2%), mentre sono 824.487 i lavoratori comunitari nati nei Paesi dell'Est Europa. I primi tre Paesi per provenienza degli extracomunitari sono l'Albania (285.034), il Marocco (241.530) e la Cina (211.385) seguiti dall'Ucraina. L'Ucraina ha il primato per i percettori di prestazioni a sostegno del reddito (23.212, il 13,2% dei 175.983 ucraini conosciuti dall'Inps) mentre la Cina è il Paese che ha l'incidenza più bassa di percettori di prestazioni a sostegno del reddito (0,6%).

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