lunedì 11 gennaio 2016
«Abbiamo verificato - sostiene l'economista e presidente dell'Istituto di previdenza (nella foto)  - che nelle aziende private sono rimaste persone non motivate, quindi aiutiamo a uscire gli over 55 anni con un po' di penalizzazione».
Disoccupazione giovanile, Boeri: più flessibilità in uscita
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"Si può avere più flessibilità dall'Ue senza violare le regole dell'Unione", bisognerebbe però chiedere questa flessibilità per chiedere maggiore flessibilità nel prepensionamento, "in uscita dal mondo del lavoro", un passo che serve "per ridurre la disoccupazione giovanile". Lo ha affermato il presidente dell'Inps Tito Boeri, parlando a L'Intervista di Maria Latella su SkyTg24."Le proposte che abbiamo fatto vanno in questa direzione. Andare un po' prima in pensione ma con qualche aggiustamento", ha evidenziato Boeri. Nell'immediato, ha aggiunto l'economista, "ha dei costi per lo Stato ma nel medio termine no", è una soluzione che "non aumenta il debito pubblico". "Dare un po' di ossigeno all'economia, favorire l'occupazione giovanile" sono gli obiettivi di questa scelta e, ha continuato Boeri, "abbiamo verificato che nelle aziende private sono rimaste persone non motivate, quindi aiutiamoli a uscire" gli over 55 anni con un po' di penalizzazione.Le ultime regole sul mondo del lavoro, il Jobs act, che "prevede anche le tutele crescenti, hanno aumentato i contratti a tempo indeterminato per i giovani e mi aspetto che aumentino nei dati di novembre e dicembre", ha detto poi, sottolineando che "tutto ciò dà più stabilità, ma bisogna aumentare anche la possibilità di impiego per i giovani" per garantire loro un domani pensioni eque. Per aumentare le possibilità di impiego per i giovani, ha osservato Boeri, "bisogna per questo dare più flessibilità in uscita dal mondo del lavoro" delle persone in età pensionabile. "È questo - ha aggiunto ancora l'economista - che bisogna fare per evitare che i giovani abbiano un domani pensioni troppo più basse" rispetto alle generazioni di pensionati attuali.
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