giovedì 1 luglio 2021
Ieri mattina, davanti al ministero del Lavoro in via Veneto, conferenza stampa con i vertici e la Giunta dell’Istituto di previdenza dei giornalisti e della Fnsi-Federazione della stampa
La sede dell'Inpgi a Roma

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Solo una decisione politica potrebbe salvare l’Inpgi dal commissariamento. Ieri mattina, davanti al ministero del Lavoro in via Veneto, si è tenuta una conferenza stampa con i vertici e la Giunta dell’Istituto di previdenza dei giornalisti e della Fnsi-Federazione della stampa. «È sconcertante toccare con mano il totale disinteresse per un settore che è così cruciale per il tessuto democratico di questo Paese. Quello che si vede, però, è il ricorso massiccio da parte degli editori agli stati di crisi con tagli molto pesanti che hanno l’unico effetto di aggravare ulteriormente la situazione dell’Inpgi». Così la presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni. «L’unica cosa che riporta i conti dell’istituto in ordine è un ingresso importante di nuovi contribuenti – sottolinea Macelloni –. Abbiamo presentato al governo una serie di proposte di allargamento, ma fino a oggi non c’è stato l’interesse a discuterne seriamente. Non c’è la volontà politica che l’Istituto resti nell’ambito della previdenza privata varata nel 1994».

La disponibilità a un incontro al ministero del Lavoro è arrivata poco prima della conferenza stampa. «Noi chiediamo al governo, a cominciare dal presidente Draghi, di trovare il tempo per affrontare le criticità dell’informazione in questo Paese – spiega il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso -. La vertenza informazione ha bisogno di un tavolo perché stiamo parlando di democrazia e del diritto dei cittadini a essere informati. Un diritto a rischio, se si continua a indebolire il lavoro e a sfruttare migliaia di giornalisti ogni giorno. L’Inpgi non è la causa, è la conseguenza di tutto ciò».

«Se Tridico ha da offrirci un Bengodi, allora cosa aspetta? Ci chiami subito. E che questa proposta arrivi sul tavolo di Draghi – aggiunge il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti –. I giornalisti italiani chiedono al governo un cambio di passo e l’apertura di un confronto a tutto campo per individuare le misure necessarie per garantire il rilancio del settore, la ripresa dell’occupazione e la messa in sicurezza dell’Inpgi. Il sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, ha più volte parlato della disponibilità a riaprire il tavolo su temi come l’equo compenso, ma quando si vogliono aprire i tavoli si bussa alla porta giusta, che in questo caso, sono la Fnsi e l’Inpgi. Noi non abbiamo ricevuto convocazioni né dal presidente dell’Inps né dal sottosegretario all’Editoria. Adesso è il momento della lotta e la Fnsi deciderà modi e tempi di una campagna che sarà adeguata alla gravità della situazione».

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