giovedì 4 febbraio 2016
Oltre ai 20mila soci fondatori, le start up impiegano 5.351 dipendenti, in media 2,8 addetti per impresa.
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Un simbolico triangolo dell’innovazione che fa del Nord-Est la zona d’Italia in cui crescono il numero delle imprese 2.0 che si affacciano sul mercato. Trentino-Alto Adige (95 ogni 10mila società di capitali), Marche (63) e Friuli Venezia Giulia (58) sono le regioni con la maggiore concentrazione di start up; Trento (125 ogni 10mila società di capitali), Trieste (115) e Ancona (93) sono tra le prime dieci province per incidenza relativa di start up. Alla fine del 2015, dunque, le start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio hanno raggiunto quota 5.143, con un aumento di oltre 400 unità rispetto alla precedente rilevazione di fine settembre (+9,3% quasi cinque nuove realtà al giorno). Per quanto riguarda il profilo settoriale, il 72% opera nei servizi alle imprese, in particolare nella produzione software e consulenza informatica (29,9%), nell’attività di ricerca e sviluppo (15,4%) e in quelle dei servizi d’informazione (8,1%).Interessanti anche i dati riguardanti il profilo occupazionale: oltre ai 20mila soci fondatori, infatti, le start up innovative impiegano 5.351 dipendenti, in media 2,8 addetti per impresa. Per quanto riguarda il giro di affari, invece, hanno registrato nel 2014 una produzione superiore ai 340 milioni di euro (119mila euro in media per impresa), con un attivo medio di 228mila euro.
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