martedì 18 dicembre 2018
Raccontati attraverso le testimonianze dei piccoli imprenditori, artigiani e contadini digitali che stanno reinterpretando il "made in Italy" grazie alle nuove tecnologie
Giulia Houston dell'impresa sociale di Progetto Quid

Giulia Houston dell'impresa sociale di Progetto Quid

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A Verona c’è un’impresa al femminile che produce abiti e accessori partendo dalle eccedenze di tessuti e dà lavoro a persone svantaggiate: ex detenute, persone con invalidità o che escono da dipendenze. Nata nel 2013, oggi fattura due milioni di euro anche grazie all’e-commerce. L’impresa sociale di Progetto Quid, premiata alla Camera dei Deputati come Best Wwworkers 2018, è un esempio di made in Italy accelerato dalle nuove tecnologie, dai social media, dalla rete. Il made in Italy ripensato dai wwworkers: piccoli imprenditori, artigiani, contadini digitali che unendo competenza, ricerca, tradizione e innovazione, stanno reinterpretando mestieri tradizionali in chiave 2.0. Storie di un’Italia che innova, nonostante il Digital Economy and Society Index (Desi) elaborato dalla Commissione Europea collochi nel 2017 il Bel Paese al 25° posto su 28 in Europa.

Dopo le tappe territoriali di Napoli, Torino e Firenze, questi piccoli imprenditori si sono riuniti per il quarto anno alla Camera dei Deputati per il Wwworkers Camp, promosso dalla job community Wwworkers.it, in collaborazione con l'Intergruppo Parlamentare Innovazione, con il sostegno di Google, eBay, Edison, Mytaxi e la media partnership di Rainews24. Per fare il punto sulle nuove tendenze del mondo del lavoro e per confrontarsi con la classe politica sugli strumenti necessari per incentivare l’economia digitale e il lavoro. Focus sul (RE)made in Italy, ovvero sul made in Italy che nasce dalla tradizione, ma sa migliorarsi con le nuove tecnologie.

Dopo aver proposto negli anni passati le dieci azioni per far avanzare l’economia digitale in Italia e averne raccontato i worktrends, 27 wwworkers hanno mostrato nella Sala della Lupa della Camera dei Deputati la mappa del (RE)made in Italy. Sette punti per orientarsi nella nuova imprenditorialità: 1) L'eccellenza italiana nel mondo: design, artigianato, making, art 2) Puntare al top: il made in Italy connesso che vende nel mondo 3) Hi-tech italiano: intelligenza artificiale, cloud, app, IoT 4) Le nuove Italie: le imprese dei wwworkers dell'altro mondo 5) Capitale umano digitale: la riattrazione dei talenti nei prodotti e servizi 6) Smart city, home, food, life, green: imprese del futuro 7) Nuovi modelli di imprese: cooperative, ibride, comunitarie, connesse. Sette punti raccontati attraverso le testimonianze dei piccoli imprenditori, artigiani e contadini digitali che stanno reinterpretando il made in Italy grazie alle nuove tecnologie cavalcando i sette trend del (RE)made in Italy.

Storie raccontate anche nel nuovo libro G-Factor (Egea) presentato da Diego Ciulli (Google Italy): a 20 anni dalla nascita di Google, un viaggio nell’Italia delle imprese connesse e del digitale che abilita esperienze, progetti, comunità, filiere.

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