lunedì 22 luglio 2013
​Via libera al decreto che congela l'aumento dell'Iva e stanzia 1,5 miliardi in tre anni per sostenere l'occupazione. Intanto, è in corso il vertice in ministero sull'Imu. Il viceministro Fassina: "Non si può eliminare sulle abitazioni di valore più elevato".
Debiti della Pubblica Amministrazione: stanziati 15,7 miliardi
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La commissione Lavoro e Finanza del Senato ha dato l'ok al decreto su Lavoro e Iva, col testo del decreto legge che è stato solo leggermente ritoccato. Il decreto ha rinviato da luglio a ottobre l'aumento dell'Iva (necessario un miliardo di euro per il congelamento dell'aumento dell'imposta) e stanziato circa 1,5 miliardi in tre anni per sostenere l'occupazione. Ora la discussione si sposterà nell'aula di Palazzo Madama.
 
Intanto, è cominciato al ministero dell'Economia il tavolo tecnico sull'Iva e sulle ipotesi di riforma fiscale della tassazione sulla casa. Per la maggioranza sono presenti Matteo Colaninno (Pd), Renato Brunetta (Pdl) e Linda Lanzillotta (Sc). Per il Tesoro invece soltanto rappresentanti puramente tecnici. Allo studio una soluzione ponte sull'Imu, che eliminerebbe quasi del tutto il pagamento sulle prime case.
Molto più deciso Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera: "L'Imu sulla prima casa 2013 non si paga - ha detto, poco prima di recarsi al vertice -. Le case di lusso, i coefficienti catastali che sono di lusso, pagano, hanno già pagato l'Imu. Forse nessuno lo sa. Case di lusso, castelli ed altro, già oggi hanno pagato la prima rata dell'Imu".
Per il viceministro all'Economia Stefano Fassina (Pd), invece, l'Imu "non si può eliminare sulle abitazioni di valore più elevato", perché "utilizzare 2 miliardi di euro all'anno per il 15% delle abitazioni di maggior valore" di fatto  "sarebbe un pesante aggravamento dell' iniquità e un ulteriore freno per i consumi e la ripresa economica". 
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