sabato 26 novembre 2016
Nel 2015 sono complessivamente 9.421, il numero più basso registrato negli ultimi 18 anni
Ingegneri, crolla la quota degli abilitati
COMMENTA E CONDIVIDI

Dopo aver acclarato la crisi di reddito degli ingegneri, cominciata nel lontano biennio 2006/2008, l'ultimo rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha fatto il punto sulle abilitazioni professionali e quindi sulla quota dei laureati che ha sostenuto l'esame di abilitazione.

Nel 2015 sono complessivamente 9.421 gli abilitati (ingegneri e ingegneri iuniores), il numero più basso registrato negli ultimi 18 anni, praticamente la metà dei valori rilevati tra gli anni 2003 e 2006, quando il numero di abilitati ha anche superato la soglia dei 20mila laureati. L'abilitazione si è attestata, infatti, al 35,5% a fronte del 38,2% rilevato nel 2014 e del 41,3% del 2013. Nel complesso gli abilitati nel 2015 sono stati 9.421, uno dei valori più bassi registrati negli ultimi anni. Dal punto di vista regionale i dati parlano di una riduzione, soprattutto, nel Meridione e nel Centro Italia, mentre aumenta nelle regioni del Nord.

«La libera professione - ha commentato Luigi Ronsivalle, presidente del Centro Studi Cni - è diventata molto meno attrattiva di un tempo. Basti pensare che la redditività di uno studio professionale oggi non supera il 30/35. Va aggiunto che i compensi medi per le prestazioni di ingegneri e architetti si sono ridotti drasticamente negli ultimi anni per una molteplicità di fattori che vanno dall’abolizione della tariffa minima, che ha comportato una corsa a ribassi impensabili, all’enorme concorrenza: numerose figure professionali - ingegneri, architetti, geometri, periti - spesso si contendono lavori di modesta entità applicando sconti talvolta insostenibili. Infine va considerato che l’attività del professionista tecnico è gravata oggi da responsabilità e incombenze notevolmente superiori rispetto al passato. Pertanto non ci si può meravigliare del fatto che negli ultimi dodici anni il numero di nuove abilitazioni e iscrizioni all’Albo si sia dimezzato. In questo scenario gli Ordini devono diventare più attrattivi ampliando la loro gamma di servizi. Da parte loro i professionisti dovrebbero rivolgere l’attenzione a nuovi ruoli, campi e attività di consulenza, propri dell’ingegnere che possono aprire prospettive di lavoro in ambiti nei quali la concorrenza di altre figure professionali è meno forte».

L'analisi del Centro Studi evidenzia, inoltre, come il trend al ribasso risulti essere più marcato nei laureati di primo livello, i quali in pochi prendono in considerazione l’ipotesi di conseguire l’abilitazione professionale (ogni 100 laureati triennali si registrano appena 2,9 abilitati).

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: