venerdì 10 gennaio 2020
Secondo il 78% degli intervistati infatti dovrebbe far parte delle soft skill di chi cerca un impiego e per il 96% migliora di gran lunga la produttività
La gentilezza fa curriculum
COMMENTA E CONDIVIDI

Portare il caffè a un collega, sorridere al mattino quando si arriva in ufficio, dare una mano a chiudere un documento urgente. Sono tanti i gesti gentili che possono migliorare la qualità della vita in ufficio e sempre più italiani vedono nella gentilezza una buona abitudine da sviluppare anche nell’ambiente lavorativo, così come svela l’Indagine Infojobs sulla gentilezza al lavoro, condotta a dicembre 2019 su un campione di 1.350 rispondenti. Secondo il 78% degli intervistati infatti dovrebbe far parte delle soft skill di chi cerca un impiego e per il 96% migliora di gran lunga la produttività: a volte un sorriso motiva più di mille discorsi e sprona a dare di più.

E quale momento migliore se non l’inizio del nuovo anno per mettere nella propria lista dei buoni propositi quello di essere più gentili e disponibili con i colleghi e con il capo? La gentilezza è contagiosa e chi lo è l’attira anche verso di sé: la vera sfida di ogni giorno è quindi ricordarsi di essere sempre disponibili verso il prossimo, così come recita il World Kindness Movement, movimento che promuove la gentilezza in tutto il mondo e a tutti i livelli, senza differenze gerarchiche. Poter lavorare con un capo illuminato può essere infatti un valore aggiunto per le risorse che collaborano con lui. La leadership gentile può fare la differenza per il 93% degli intervistati, perché contribuisce a creare un clima di lavoro più sereno e di conseguenza permette di ottenere il massimo dalle persone, che si sentono più responsabilizzate, e quindi più portate a osare e innovare. Secondo gli intervistati, gentilezza non fa rima con debolezza, quando si parla di lavoro ma anche e soprattutto quando si pensa al proprio capo. La gentilezza è vista come un punto di forza (60%) e non di debolezza e come un elemento imprescindibile al lavoro (24%); soltanto per il 2% è visto come una debolezza o una tattica volta ad ottenere qualcosa (9%).

Entrando nello specifico e nell’esperienza quotidiana al lavoro, circa l’88% afferma di aver ricevuto un gesto gentile da parte delle persone con cui lavora, principalmente da parte dei colleghi (64%) e dei clienti/fornitori (28%); più difficilmente da parte del proprio capo (18%) che però ne è invece stato destinatario. Tra chi afferma di aver compiuto dei gesti gentili, il 28% degli intervistati ha infatti detto di averli fatti nei confronti del proprio capo. Non mancano poi quelli verso i colleghi, come confermato dall’82%, e i clienti/fornitori (37%). A sorpresa invece pare che siano pochi i gesti gentili che vengono fatti o ricevuti dai collaboratori: solo il 9% rivela di esserne stato destinatario e il 15% di averne rivolti. Pare quindi quasi più semplice essere gentile con il proprio capo!

Nonostante siano tutti concordi nel ritenere la gentilezza un valore anche in ambito lavorativo, non sempre è però possibile attuarla. Tra i principali ostacoli sono indicati lo stress e i ritmi frenetici (43%), seguiti dalla competitività (27%) e dalla routine (2%). Ma per il 28% non c’è nemico che tenga: non bisogna mai perdere l’occasione per essere gentili e migliorare la propria qualità di vita e quella del prossimo.

Insomma, per gli italiani c’è spazio per la gentilezza anche e soprattutto nel mondo del lavoro e oltre il 62% lo ritiene un valore importante. A conferma di ciò, in tantissimi hanno risposto all’Indagine condotta da Infojobs, descrivendo quali sono stati i gesti gentili che hanno fatto o ricevuto: c’è chi ha fatto straordinari non pagati per aiutare un collega a rispettare una scadenza, chi ha dato conforto a un collega stressato, chi ha concesso cambi turno, chi oltre a un sorriso porta sempre un cioccolatino, chi prepara il caffè per tutto l’ufficio, chi ha dato le dimissioni ed è stato sorpreso da un regalo dei colleghi che gli hanno dimostrato tutto il loro affetto, chi ha accompagnato il collega dal medico e addirittura chi ha preso un rimprovero dal capo per difendere un collega a cui è molto legato.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: