giovedì 13 marzo 2014
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A febbraio l'inflazione su base annua torna a frenare, risultando pari allo 0,5% (dallo 0,7%, di gennaio). È il valore più basso dall'ottobre del 2009. Lo rileva l'Istat confermando le stime. Il rallentamento è soprattutto dovuto ai beni energetici, i carburanti, e agli alimentari freschi. Su base mensile l'indice è l'indice è addirittura in calo (-0,1%). Il tasso annuo d'inflazione risulta così quasi dimezzato a confronto con appena cinque mesi fa. A settembre infatti era ancora allo 0,9%.Inoltre, guardando le serie dell'Istat, emerge come la frenata di febbraio arrivi dopo tre mesi di stallo, con l'indice annuo, fermo allo 0,7%; mentre non si registrava un calo congiunturale da novembre. L'Istat sottolinea come la decelerazione, che ha portato il tasso ai minimi da due anni e quattro mesi, sia stata provocata dalle "componenti più volatili", come appunto energia e cibo fresco (al netto dei quali l'inflazione di fondo resta stazionaria all'1,0%). In particolare, spiega l'Istituto, "il lieve calo mensile dell'indice generale è principalmente dovuto alla diminuzione dei prezzi dei Vegetali freschi (-4,4%) e della Frutta fresca (-0,7%)". Quanto all'indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell'Unione europea (Ipca), il tasso a diminuisce dello 0,3% su base mensile e cresce dello 0,4% su base annua (la stima preliminare era +0,5%), in rallentamento di due decimi di punto percentuale rispetto a gennaio (+0,6%). "Contribuiscono alla flessione congiunturale anche i saldi invernali dell'abbigliamento e calzature", di cui l'Ipca, a differenza degli altri indici, tiene conto.
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