venerdì 21 febbraio 2014
Prezzi ancora fermi a gennaio, con il tasso annuo che ormai da tre mesi ristagna sullo soglia dello 0,7%.
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Prezzi ancora fermi a gennaio: niente si muove sotto l'ombrello dell'inflazione, con il tasso annuo che ormai da tre mesi ristagna sullo soglia dello 0,7%. Come al solito si conferma più alta l'asticella sui prezzi degli acquisti quotidiani, visto che il carrello della spesa registra un rincaro dell'1,3%, quasi il doppio rispetto alla crescita dell'indice generale. A misurare la temperatura dei prezzi è l'Istat, che diffondendo i dati definitivi su gennaio conferma quanto già stimato.Serie storiche alla mano l'ultimo tasso risulta ancora il più basso da oltre quattro anni, o meglio da novembre del 2009. Inevitabile il confronto con l'inizio del 2013, quando, sempre a gennaio, il valore dell'indice dei prezzi al consumo si attestava al 2,2%. Insomma nel giro di un anno l'inflazione si è ridotta a un terzo. Tuttavia su base mensile qualcosa sembra risvegliarsi: la variazione congiunturale risulta positiva per la seconda volta (in entrambi i casi +0,2%). In frenata, ma comunque più alto del tasso complessivo, risulta l'indice grocery, all'1,3%, che guarda esclusivamente ai prodotti che si possono comprare al supermercato, nella bottega sotto casa, e in genere in tutti i luoghi dove si fa la spesa giornaliera, che non solo comprende il cibo, ma anche i prodotti per le faccende domestiche, in primis i detersivi, e ancora tutto quello che serve per l'igiene personale (dal dentifricio al deodorante), compresi i prodotti di bellezza, come le diverse creme. Anche su base mensile l'insieme delle compere giornaliere, per la prima volta sotto osservazione, sale (+0,3%), trainato probabilmente dal comparto alimentare, che avrebbe subito gli effetti del maltempo, come spiega Coldiretti parlando del +4,6% della verdura.
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