venerdì 12 luglio 2013
Vola il prezzo della frutta. Carrello della spesa a giugno +1,7% su base annua. Consumatori: dati sottostimati. Ma comunque salasso per cittadini: +604 euro per famiglia. Ed è ondata di rincari sulla benzina.
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Secondo i dati definitivi di Istat, nel mese di giugno l'indice Nic dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% su mese e dell'1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A maggio l'indice era rimasto stabile rispetto ad aprile ed era salito dell'1,1% su base annua. L'inflazione acquisita per il 2013 è pari all'1,1%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all'1,2% dall'1,3%. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice rallenta all'1,3% (+1,5% il mese precedente). I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza crescono su base mensile dello 0,4% mentre il tasso di crescita tendenziale sale all'1,7% dall'1,5% di maggio. L'indice armonizzato Ipca cresce dello 0,3% su mese e dell'1,4% su anno.

Le associazioni dei consumatori attaccano: "Ancora sottostimati i dati dell’Istat sulla crescita dei prezzi nel nostro Paese. Anche se sottovalutati, tali aumenti comportano ricadute pesanti per i cittadini, pari a +604 euro annui per una famiglia di tre persone, cifra che equivale a oltre un mese di spesa alimentare. Cifre insostenibili, soprattutto in un momento critico come quello che le famiglie stanno vivendo. È urgente intervenire dando nuovo slancio alla domanda di mercato: è questa la strada più efficace e concreta per avviare la ripresa economia ed uscire dalla crisi – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti -.In tal senso è fondamentale eliminare l’aumento dell’Iva, eliminare l’Imu sulla prima casa (fatta eccezione per le dimore di lusso), rinviare la Tares almeno al 2014 e disporre maggiori controlli sulla crescita dei prezzi e delle tariffe.Inoltre, per una piena ripresa del sistema economico, è necessario un serio piano di rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, fondamentali anche per i risvolti che tali operazioni avrebbero sul piano occupazionale".

Dopo l'aumento deciso ieri dall'Eni oggi tutti gli altri marchi, in scia, si adeguano al rialzo con rincari differenziati che vanno da 0,005 a 0,015 euro il litro, con un prezzo massimo segnato da TotalErg a 1,865 euro il litro. L'aumento "alla pompa" - segnala la Staffetta Quotidiana - scatta in controtendenza rispetto al calo di ieri sui mercati internazionali del prodotto raffinato e porta il prezzo ai valori più alti dallo scorso 25 marzo.

Tornano finalmente a scendere, dopo quasi una settimana di rialzi, le quotazioni dei prodotti raffinati - spiega Staffetta Quotidiana - mentre i prezzi alla pompa fanno registrare ancora una scia di aumenti. Il prezzo internazionale della benzina è sceso ieri a 588 euro per mille litri (-9), quello del diesel a 607 euro per mille litri (-13). Sui prezzi alla pompa, invece, stamattina si registra la risposta delle compagnie all'aumento deciso ieri da Eni. Le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse compagnie in modalità servito, dunque, salgono ancora, con la benzina a 1,851 euro/litro (+0,6 centesimi) e il diesel 1,745 euro/litro (+0,4 centesimi). Si tratta dei valori più alti dallo scorso 25 marzo. Fermi i carburanti gassosi: Gpl a 0,794 euro/litro, metano a 0,988 euro/kg. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina hanno messo mano ai listini tutte le compagnie (tranne Eni), con rialzi compresi tra 0,5 e 1,5 centesimi al litro sulla benzina e tra 0,5 e 1,2 centesimi sul diesel. In particolare Ip e Shell hanno aumentato la benzina di 0,005 euro portando il prezzo rispettivamente a 1,850 e 1,857 euro il litro; Tamoil ed Esso di 0,010 euro portando il prezzo a 1,857 e 1,847 euro/litro; Q8 di 0,012 euro (1,864 euro/litro) e TotalErg di 0,015 euro (1,865 euro/litro)

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