venerdì 20 febbraio 2009
Giù del 3,8% a dicembre e del 10,3% rispetto al 2007. Gli ordinativi calano del 15,4% in un anno. Nel 2008 il fatturato del mercatto degli autoveicoli è diminuito del 7,6%. L'Ue: «Preoccupati per il piano italiano sull'auto».
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Ancora un dato negativo per l'industria italiana a dicembre l'indice destagionalizzato degli ordini all'industria ha mostrato un calo del 2% su mese dal -6,6% di novembre, rende noto Istat. Nel mese in osservazione, l'indice destagionalizzato del fatturato ha segnato una variazione pari a -3,8% rispetto a novembre, quando era sceso del 3,9%.Su base annua gli ordinativi di dicembre hanno segnato un calo del 15,4% dal -26,2% di novembre mentre il fatturato è sceso del 10,3% dal -13,9 del mese precedente. Entrambi i datisono grezzi.In termini grezzi il fatturato è sceso nella media del 2008 dello 0,3% dal +5,5% del 2007.Settore auto.  Nel 2008 il fatturato del settore autoveicoli (autovetture e altri mezzi di trasporto su gomma) è diminuito del 7,6%, il calo più significativo dal '93. Mentre gli ordinativi sono diminuiti nel corso dell'anno dell'11,4%, la contrazione più significativa dal '92.Il fatturato del settore autoveicoli è crollato a dicembre del 29,6% rispetto a dicembre 2007 e gli ordinativi sono andati a picco del 33,3%. Lo comunica l'Istat.Ue: «Preoccupazione per le misure italiane». La commissione europea ha espresso preoccupazione per il piano italiano sull'auto e ha annunciato l'intenzione di inviare nelle prossime ore una lettera al governo per avere maggiori dettagli. Lo ha detto a Bruxelles Jonathan Todd, portavoce del commissario europeo alla concorrenza Neelie Kroes. "Per quanto riguarda le misure italiane sull'auto, abbiamo qualche preoccupazione - ha detto Todd - da quanto Bruxelles apprende da notizie di stampa, il decreto legge prevede che le misure di sostegno siano legate alla firma di un protocollo. Quindi - ha proseguito il portavoce a Bruxelles - temiamo che questo sia discriminatorio in quanto l'aiuto non è disponibile per quelle imprese che non firmano". Ciò, conclude Todd, "sarebbe dunque un aiuto di Stato perchè selettivo".Ma non è tutto. La Commissione Europea è anche preoccupata per "eventuali problemi rispetto alle regole sulla libera circolazione dei beni". In questo contesto, ha concluso Todd, "scriveremo oggi alle autorità italiane per chiedere dettagli più precisi. Ci attendiamo una risposta in cinque giorni lavorativi".
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