sabato 12 settembre 2020
Onofrio Rota (Fai Cisl): «Dal sindacato una grande prova di responsabilità e autorevolezza»
Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl

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«Il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare rappresenta un investimento per la ripartenza del Paese: ha vinto il senso di responsabilità, ha prevalso la capacità del sindacato di negoziare per sostenere un settore che è divenuto il secondo manifatturiero d’Italia, e che, nonostante le tante difficoltà legate ai canali della ristorazione e del turismo, a causa della pandemia, non ha mai smesso di produrre il cibo per le tavole degli italiani, dimostrando anche grande capacità di adattamento ai repentini cambi di rotta da parte dei consumatori». Così Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl, commenta il rinnovo contrattuale per gli alimentaristi siglato tra Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e le associazioni datoriali Unionfood, Ancit e AssoBirra.

«La partita – spiega Rota – è stata sofferta in questi mesi di trattativa a causa dell’impossibilità, da parte delle associazioni datoriali, di trovare unità attorno al tavolo negoziale. Ma il risultato raggiunto con Unionfood, Ancit e AssoBirra è assolutamente rilevante, rilancia alcuni elementi strategici della piattaforma unitaria e in particolare i cavalli di battaglia della Fai e della Cisl. Penso per esempio all’importanza che riveste il lavoro agile. Penso alla formazione, che sarà sostenuta anche implementando l’e-learning, le competenze trasversali su lingue, informatica e digitale, la collaborazione con scuole, Università e Its, il coinvolgimento delle Rsu, e soprattutto riconoscendo il diritto all’accesso alla formazione per ciascun lavoratore, con il suo corrispondente impegno a formarsi. Penso all’aver recepito i contenuti del Patto della fabbrica in tema di partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori. Ma penso anche al riconoscimento del diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche al di fuori dell’orario di lavoro. Di grande prospettiva, poi, l’ampliamento del welfare e l’aver ottenuto l’istituzione di una commissione paritetica che aggiornerà la classificazione dei lavoratori utilizzando specifici indicatori di professionalità, perché il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente e soltanto con un monitoraggio costante e partecipato sarà possibile anticipare i cambiamenti futuri. Ottimo poi l’accordo sull’aumento salariale, con 119 euro a regime, a cui si aggiungono cinque euro di welfare e 30 euro per coloro che non sono coinvolti nella contrattazione di secondo livello, incentivando le imprese a realizzarla».

«Siamo nel bel mezzo di una crisi inedita – conclude Rota – e sarebbe diabolico lasciare che a entrare in crisi sia anche la contrattazione nazionale di un settore che traina il made in Italy nel mondo. Per questo il prossimo obiettivo è la sigla del contratto con tutte le altre associazioni di imprese. Fai Flai e Uila hanno insistito sul valore del confronto, ci siamo assunti anche l’onere di organizzare questi ultimi turni di negoziazione, riunendo a Roma dirigenti e operatori e condividendo costantemente, in videoconferenza, con tutta la delegazione trattante, l’evoluzione della trattativa. Il risultato raggiunto rappresenta davvero una grande prova di responsabilità e autorevolezza da parte del sindacato, nonché una bellissima pagina di partecipazione democratica da parte di lavoratrici e lavoratori, che fino al 2023 potranno contare su un contratto innovativo, di prospettiva, di tenuta e rilancio del Paese».

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