venerdì 3 giugno 2022
Nel mese di maggio 2022 i beni alimentari sono leggermente meno cari rispetto al mese precedente ma a livello tendenziale i rincari sono consistenti anche per riso e oli vegetali
Prezzo del grano in aumento del 56% rispetto al 2021

Prezzo del grano in aumento del 56% rispetto al 2021 - Ansa

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I prezzi dei generi alimentari sono lievemente diminuiti a maggio, per il secondo mese consecutivo, nonostante il prezzo del grano sia cresciuto del 5,6%. L’indice dei prezzi alimentari della Fao è sceso a 157,4 punti, lo 0,6% in meno rispetto ad aprile. L'indice, che registra le variazioni mensili dei prezzi internazionali di unpaniere di materie prime alimentari comunemente scambiate, è comunque del 22,8% più alto rispetto a maggio 2021.

Per quanto riguarda l’indice Fao dei prezzi dei cereali è aumentato del 2,2% rispetto al mese precedente, trascinato dai prezzi del grano, che sono aumentati del 5,6% in un mese e del 56,2% rispetto al valore corrispondente dell'anno precedente. I prezzi internazionali del grano (in media dell'11% al di sotto del record raggiunto nel marzo 2008), sono aumentati in risposta al divieto di esportazione annunciato dall'India e alle preoccupazioni per le condizioni dei raccolti in diversi principali paesi esportatori, nonché per le ridotte prospettive di produzione in Ucraina a causa della guerra. Anche i prezzi internazionali del riso sono aumentati, mentre i prezzi dei cereali grezzi sono diminuiti del 2,1%, con i prezzi del mais che sono scesi per effetto delle condizioni del raccolto leggermente migliorate negli Stati Uniti, delle forniture stagionali in Argentina e l'imminente inizio delle principali raccolte di mais. L'Indice Fao dei prezzi dell'olio vegetale è sceso del 3,5% da aprile pur rimanendo nettamente superiore al livello dell'anno precedente. I prezzi degli oli di palma, girasole, soia e colza sono diminuiti, in parte a causa della rimozione del divieto di esportazione di breve durata dell'olio di palma da parte dell'Indonesia e della domanda lenta di importazione globale di oli di soia e colza a causa dei costi elevati degli ultimi mesi.«Le restrizioni alle esportazioni creano incertezza del mercato e possono provocare picchi di prezzo e una maggiore volatilità dei prezzi, la diminuzione dei prezzi dei semi oleosi mostra quanto sia importante quando vengono rimossi e consentono alle esportazioni di fluire senza intoppi» ha sottolineato Maximo Torero Cullen, capo economista della Fao.

Secondo Coldiretti il balzo delle quotazioni delle materie prime alimentari a livello mondiale, aumentate del 22,8% nell'ultimo anno, causa gravi carestie e fame nei paesi poveri, inflazione e aumento dell'indigenza alimentare in quelli ricchi. «A tirare la volata – ha sottolineato Coldiretti – sono i prezzi internazionali dei cereali cresciuti del 29,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre i lattiero caseari salgono del 16,9%, lo zucchero aumenta di oltre il 12,6%, la carne del 13,6% ed i grassi vegetali sono balzati addirittura del 31% rispetto all'anno scorso anche per il crollo delle spedizioni di semi di girasole dall'Ucraina che è un grande Paese esportatore e per la decisione dell'Indonesia di sospendere le esportazioni di olio di palma, di cui il Paese e il primo produttore mondiale».

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