giovedì 2 agosto 2018
L'83% delle 300 imprese intervistate ha lanciato nuovi prodotti sul mercato nell’ultimo anno, ma solo il 30% è soddisfatto dei risultati raggiunti
Indagine su aziende e innovazione
COMMENTA E CONDIVIDI

La maggioranza delle aziende italiane è attenta all’innovazione (83% delle aziende intervistate ha lanciato nuovi prodotti sul mercato nell’ultimo anno e si dichiara molto orientata all’innovazione), ma non è soddisfatta dei risultati ottenuti (meno del 30% degli intervistati), è troppo attenta a prodotti e servizi (92% del campione) e poco all’obiettivo che il cliente finale vuole raggiungere e se il 50% delle realtà intervistate tiene in considerazione l’evoluzione delle tecnologie nei propri processi innovativi, meno del 38%, le considera come funzionali a nuovi modelli di business, di fatto limitandone la potenzialità e il reale impatto di mercato. Inoltre più del 67% del campione aziendale si concentra sulle funzionalità del prodotto quando fa innovazione, mentre meno del 35% considera la customer experience. Sono le principali evidenze emerse dall’indagine che Lenovys, società di consulenza aziendale specializzata in Business Evolution attraverso il Lean Lifestyle, ha realizzato intervistando 300 medie e grandi aziende italiane.

Grazie allo studio dei casi più importanti emersi a livello internazionale e alle attività di consulenza condotta direttamente, Lenovys supporta e accelera il percorso delle aziende nella creazione del proprio sistema d’innovazione. Dal confronto con le aziende interpellate nell’indagine è emerso infatti che, in un contesto italiano fatto di pmi e aziende che non hanno a disposizione mezzi finanziari importanti o sistemi di Venture Capital sviluppati come quelli di altri Paesi, la differenza tra il successo e il declino sta nella capacità di sviluppare un approccio sistemico all’innovazione. Si tratta di un elemento determinante per generare innovazione “ad alto impatto”, mirata cioè a introdurre sul mercato prodotti e servizi innovativi, prima dei concorrenti per un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo.

«"L’innovazione è ciò che distingue un leader da un follower". La massima di Steve Jobs ben si adatta all’immagine delle aziende italiane emersa dall’indagine che abbiamo condotto in questi ultimi anni su di un campione molto rappresentativo e variegato – ha dichiarato il fondatore di Lenovys Luciano Attolico - abbiamo osservato in generale soprattutto una mancanza di schemi per generare un’innovazione capace di lasciare un vero e profondo impatto sia sul cliente che sull’azienda. È anche per questo che abbiamo messo a punto il nostro executive master»

I cinque consigli di Lenovys per sviluppare innovazione ad alto impatto

#1. Lavorare sulla proposta d’impatto non sul prodotto
Le aziende, gli imprenditori, le persone impegnate in R&D sono solitamente innamorate dei propri prodotti. Anche quando vogliono innovare cercano sempre di rispondere alla domanda “come posso migliorare il mio prodotto?”. Questa domanda non porta a risultati apprezzabili quando si parla d’innovazione ad alto impatto. Le aziende che innovano continuamente con successo partono da una domanda che guida costantemente tutti i loro sforzi d’innovazione: “Come posso proporre ai miei clienti un risultato in termini funzionali, emotivi o di status, superiore rispetto a quello dei prodotti concorrenti?”

#2. Rendere “completa” la propria innovazione
Definita la proposta da fare al cliente, cioè il risultato che voglio consentirgli di raggiungere grazie all’innovazione proposta, si passa alla progettazione della soluzione. L’errore più comune nelle aziende è concentrarsi sul prodotto e, nel migliore dei casi, sui prodotti/servizi complementari ad esso associati. In realtà lo spettro degli elementi da considerare è molto più ampio e molto più ricco di opportunità. Maggiori elementi d’innovazione vengono introdotti in questi ambiti, maggiore sarà la difficoltà dei competitor di copiare e quindi maggiori saranno i ricavi.

#3. Sperimentare fin da subito, anche quando si crede di non essere ancora pronti
Lo scenario competitivo attuale è sempre più dinamico e veloce. E’ necessario quindi capire rapidamente se la proposta d’impatto, e la configurazione scelta per la nostra soluzione, aggiunga veramente valore per il cliente. Per apprendere velocemente riguardo alle reali necessità del cliente è necessario procedere con un approccio fortemente sperimentale e sviluppare il cosiddetto MPF (Minimo Prodotto Fattibile). Il MPF è una versione estremamente semplificata della soluzione che si vuole sviluppare e contiene solamente le funzionalità necessarie per raccogliere feedback da un gruppo ristretto di clienti. Rapidi cicli di test e apprendimento consentono di sviluppare rapidamente la propria soluzione senza sprecare energie e sforzi nello sviluppo completo di funzionalità che non aggiungono valore per i clienti.

#4. Dire no a 1.000 cose
Più progetti gestiti contemporaneamente dalle stesse risorse finiscono per rallentarsi a vicenda. A questo proposito Steve Jobs diceva che l’innovazione viene dal “dire no a 1.000 cose”. In altre parole, l’innovazione è frutto di duro lavoro focalizzato verso una direzione. Disperdere energie e sforzi lungo diverse direzioni non porta mai all’eccellenza, ma a fare diverse cose in modo approssimativo e con tempi più lunghi.

#5. Non fare tutto da soli
Molte aziende pensano a come rendere segrete le loro attività di R&D ma se in alcuni casi la riservatezza è doverosa, per alcune tematiche è possibile aprirsi all’esterno con enormi benefici in termini di risparmio di tempo, risorse e incremento dei livelli d’innovazione. Nel mondo globale e interconnesso di oggi, la capacità di sfruttare al meglio i paradigmi Open (Open Innovation, Crowdsourcing) può consentire di ottenere enormi benefici.




© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: