lunedì 22 ottobre 2012
In Europa la media è di 12 mesi. Il 29% dei disoccupati italiani di lunga durata è laureato in materie umanistiche.
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​Se in Europa la media per trovare occupazione è di 12 mesi, in Italia i tempi si allungano drammaticamente fino ad arrivare a più di 18 mesi. Non solo. Il 29% dei disoccupati, in Italia, di lunga durata è laureato in materie umanistiche: Lettere e filosofia, Scienze della comunicazione. È quanto emerge da un'analisi di Work in progress, centro di ricerche sociali sul lavoro e le nuove forme di occupazione, secondo cui, "mentre nel mondo e in Europa il mercato del lavoro diminuisce notevolmente la sua dinamicità, in Italia questo tracolla anche per effetto dell'instabilità politica del Paese".
"E le riforme - si legge ancora nell'indagine - non bastano a sanare il problema: su 102 aziende italiane intervistate, il 73% degli imprenditori ha deciso di sospendere le assunzioni in attesa di maggiore chiarezza della riforma Fornero che, per ora, ha solo ottenuto la riduzione drastica dei contratti a progetto senza aumentare quelli a tempo indeterminato. Inoltre, il 49% degli imprenditori, anche alla luce dei più volte promessi incentivi per assunzione di donne e giovani esprimono dei dubbi, soprattutto per l'episodicità degli incentivi stessi".
"La disoccupazione di lunga durata - spiega Tommaso Dilonardo, presidente e fondatore del centro Work in progress - è un fenomeno che in Italia incide notevolmente sulle finanze dello Stato, oltre a costituire un grave problema sociale. E' necessario trovare al più presto proposte e soluzioni per reintrodurre questa forza lavoro nel mercato, anche con riforme di più ampio respiro".
"Del resto - ammette Tommaso Dilonardo - i numeri da soli non sono mai stati sufficienti a dare una immagine completa dell'occupazione-disoccupazione. A questo riguardo, bisognerebbe, in estrema sintesi: tener conto della riduzione di lavoro umano conseguente al massiccio utilizzo della tecnologia; investire su istruzione, ricerca e ambiente; azzerare tutti gli sprechi pubblici".
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