venerdì 26 dicembre 2014
Per 1.630 imprese associate alla Cna, il provvedimento ridurrà la segmentazione del mercato del lavoro e incentiverà la nuova occupazione a tempo indeterminato, senza aumentare i costi per le pmi sotto i 16 dipendenti.
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Artigiani e piccole imprese promuovo il Jobs act. È quanto emerge da un'indagine realizzata nei giorni scorsi dalla Cna, la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, su 1.630 imprese associate, per le quali il provvedimento ridurrà la segmentazione del mercato del lavoro e incentiverà la nuova occupazione a tempo indeterminato, senza aumentare i costi per le piccole imprese sotto i 16 dipendenti. Ma molte aziende, soprattutto quelle maggiormente colpite dalla recessione sono convinte che la legge da sola non basti a far ripartire l'occupazione. Più nel dettaglio, per il 53% delle imprese intervistate il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti rappresenta una necessaria semplificazione rispetto ai contratti oggi esistenti. Per un'impresa su cinque produrrà vantaggi anche in termini di maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti di lavoro. Giudizio positivo degli artigiani anche sulla decontribuzione per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, prevista dalla legge di Stabilità. Per il 49,5% l'esonero dal versamento dei contributi renderà il contratto a tempo indeterminato più conveniente. Gli effetti della decontribuzione sull'aumento dell'occupazione appaiono invece incerti. Per un imprenditore su cinque l'esenzione dal pagamento dei contributi Inps aumenterà sicuramente la domanda di lavoro. Tuttavia, secondo il 71,7% delle imprese, è necessario che prima migliorino le condizioni economiche dell'Italia.
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