giovedì 22 dicembre 2016
La nuova area di imbarco internazionale è destinata ai passeggeri diretti o prevenienti da Paesi extra Shengen
Fiumicino prende il volo
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Ventidue nuovi gate, 14 di imbarco e otto remoti, 90mila metri quadri di nuove superfici, 40 punti vendita con forte presenza del lusso italiano, dieci punti ristoro. Sono i numeri della nuova area di imbarco E di Roma Fiumicino inaugurata ieri. E ancora: per realizzarla ci sono voluti un migliaio di operai, 44mila metri quadrati di controsoffitti, 655 chilometri di cavi installati, 36mila chilogrammi di acciaio, 16mila lampade a led, 132mila metri quadrati di pavimentazioni esterne, equivalenti a 20 campi da calcio, 57mila metri quadri di facciate esterne. L'investimento è pari a 390 milioni di euro. Fiumicino è uno dei migliori aeroporti in termini di efficiente utilizzo del territorio. Occupa una superficie di 1.588 ettari, mentre la media degli altri hub è 2.420. Il rapporto tra superficie e passeggero è pari a 0,5 metri quadri: un dato virtuoso rispetto alla media degli altri aeroporti europei.

All'Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino la nuova area di imbarco internazionale è destinata ai voli extra Shengen. Potrà ospitare oltre sei milioni di passeggeri in più all'anno: la capacità di imbarco dello scalo verso le destinazioni extra Shengen viene di fatto raddoppiata. Sono oltre 90 le destinazioni raggiungibili dalla nuova infrastruttura, per un complesso di oltre 13 milioni di passeggeri serviti, sia in partenza che in arrivo.

All'inaugurazione ha partecipato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Oltre all'amministratore delegato del gruppo Atlantia, Giovanni Castellucci, e all'amministratore delegato di Aeroporti di Roma Ugo de Carolis, sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, il presidente dell'Enac, Vito Riggio.

Gentiloni ha sottolineato il valore dell’apertura in un momento in cui il «mondo è sotto attacco». «Siamo in un terminal che ci ricorda, dal punto di vista architettonico, dei marchi e del food, le bellezze dell’Italia. Un luogo talmente bello che persino Tom Hanks sarebbe contento di trovarsi prigioniero in un posto di questa qualità», ha detto il premier – con richiamo al film The terminal – che ha rivolto un ringraziamento anche a Matteo Renzi per il lavoro fatto da presidente del Consiglio per questo progetto.

«Nel 1960 Fiumicino era il simbolo dell’Italia che si riprendeva, oggi questa stessa ambizione la stiamo mettendo in campo», ha aggiunto il ministro Delrio.

La nuova area è stata completata nei tempi previsti sfruttando il sedime aeroportuale, senza consumo di suolo aggiuntivo. Per dare un'idea delle dimensioni dell'Area di Imbarco E, basti pensare che l'insieme delle pavimentazioni interne è pari a 20 campi da calcio. La superficie delle vetrate riempirebbe la superficie di 48 piscine olimpioniche, mentre l'acciaio impiegato per la costruzione equivale a 4,5 volte il peso della Tour Eiffel.

È stata inaugurata anche la facciata del Terminal 3. Un'opera - interamente in vetro - del valore di 10 milioni di euro con un progetto ispirato all'originario disegno dell'architetto Morandi negli anni 60.

Attenzione all'ambiente e ai materiali green. È il filo conduttore del progetto architettonico della nuova area di imbarco internazionale E. Le forme classiche, unite alla trasparenza e al massimo impiego di luce naturale, danno al passeggero l'impressione di trovarsi al centro delle piste. Una gigantesca bolla di vetro, che chiude un'ampia vetrata che corre lungo tutto il soffitto, consente una visione perfetta dell'esterno e del cielo. Un'attenzione particolare è stata prestata agli impianti e alle materie prime, in ottica green, con sistemi per il trattamento climatico tramite pannelli radianti a pavimento, che consentiranno un forte contenimento dei consumi energetici, anche attraverso una rilevazione automatica dell'affollamento delle aree. Le esigenze di contenimento delle necessità energetiche hanno trovato applicazione anche nella scelta dei materiali per gli edifici. In particolare, le ampie superfici trasparenti del Molo e del Mall sono state realizzate con vetrate a doppia camera, in grado di garantire il più elevato potere termo e fonoisolante e di schermare l'irraggiamento solare che illuminerà naturalmente gli interni dell'infrastruttura. Tutta l'illuminazione artificiale dell'area è stata realizzata con innovativi impianti a led. Sulle volte del soffitto è stato creato un vero e proprio 'cielo stellato'.

«Ci piace costruire sull'esistente. Non ci piace consumare territorio - ha evidenziato Castellucci -. Ricostruire l'aeroporto su se stesso e insieme garantire il più alto livello di qualità di servizi ai passeggeri: è questa la missione compiuta che ci distingue dagli altri hub europei. Negli ultimi due anni siamo diventati il miglior aeroporto europeo per qualità dei servizi secondo l'Aci».

«È un punto di arrivo importante, ma anche un punto di partenza per altri grandi risultati - ha precisato de Carolis, che ha rivolto un saluto all'ex ad di Adr Lorenzo Lo Presti deceduto quasi un anno fa -. A Lo Presti andrebbe dedicato questo Molo, la formula dei contratti di programma sta funzionando. È un giorno positivo, ricordando che qui abbiamo ancora da fare due miliardi di investimenti nel prossimo quinquennio. Questo è un grandissimo aeroporto che ha bisogno di essere tirato fuori dalle difficoltà in cui è stato per anni".

«Il lavoro dovrà proseguire e proseguirà e questo modo di procedere sarà sempre più strettamente connesso con la città di Roma: è un'opportunità per noi ma anche per Roma capitale», ha detto Montino.

«Dobbiamo lavorare affinché questo aeroporto sia connesso in modo più civile. Questa inaugurazione parla a tutto il sistema, che ora deve collaborare», si è augurato Zingaretti.

«Qui ci saranno due miliardi di investimenti nel prossimo quinquennio, il contratto di programma è quasi pronto - ha concluso il presidente Riggio -. Se non miglioriamo la nostra capacità di attrazione saremo perdenti nella competizione internazionale. Ma se investiamo l'Italia ce la può e ce la deve fare».


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