sabato 19 agosto 2017
Nei primi sei mesi di quest’anno le denunce sono state 328.905, 3.356 in più rispetto all’analogo periodo del 2016 (+1%). I morti sul lavoro, invece, sono stati 473 (+2,6%)
Tra gennaio e giugno quasi 329mila infortuni
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Nei primi sei mesi di quest’anno le denunce d’infortunio pervenute all’Inail sono state 328.905, 3.356 in più rispetto all’analogo periodo del 2016 (+1%), per effetto di un aumento infortunistico dello 0,9% per i lavoratori (circa 1.900 casi in più) e dell’1,2% per le lavoratrici (quasi 1.500 in più). Le denunce d’infortunio mortale invece sono state 473, 12 in più rispetto ai 461 decessi del primo semestre 2016 (+2,6%). È quanto si legge nel Rapporto Inail che fa il punto al primo semestre 2017.

All’incremento delle denunce generali di infortunio hanno contribuito soltanto la gestione Industria e servizi (+1,8%) e la gestione Conto Stato dipendenti (+4,2%), mentre Agricoltura e Conto Stato studenti delle scuole pubbliche statali hanno fatto segnare un calo, rispettivamente del 4,9% e dell’1,9%.A livello territoriale, le denunce d’infortunio aumentano al Nord (oltre cinquemila casi più), sono stazionarie al Centro e diminuiscono al Sud (-1.300) e nelle Isole (-500). Dopo la lieve riduzione registrata nel confronto “di periodo” gennaio-maggio 2016-2017 (-0,2%), con il primo semestre 2017 il segno torna invece a essere positivo (+1,0%), a causa del fatto che nel mese di giugno è stata superata quota 50mila denunce, contro le circa 47mila presentate nello stesso mese dei tre anni precedenti (2014-2016).

Gli aumenti maggiori in valore assoluto si sono registrati in Lombardia (+2.457 denunce) ed Emilia Romagna (+1.234), mentre le riduzioni più sensibili si registrano in Sicilia e Puglia (rispettivamente -802 e -759 casi). Il numero di giorni lavorativi è stato identico sia per i mesi di giugno 2016-2017 (21) sia per l’intero periodo gennaio-giugno (125). Sul fronte 'casi mortali' l’incremento registrato tra gennaio e giugno è legato, dice l'Inail, esclusivamente alla componente maschile, i cui casi mortali salgono da 413 a 427 (+3,4%), mentre quella femminile registra un lieve calo da 48 a 46 decessi (-4,2%). L’aumento di 12 casi è la sintesi di andamenti diversi osservati nelle singole gestioni. L’Industria e servizi è la sola a registrare un incremento (da 367 a 401 decessi, pari al +9,3%), decisivo poi nel saldo negativo finale, mentre Agricoltura e Conto Stato presentano una diminuzione, rispettivamente da 66 a 56 casi (-15,2%) e da 28 a 16 (-42,9%).

A livello territoriale, al Nord-Ovest, che vede aumentare le denunce mortali di 29 casi (Lombardia +11 decessi, Piemonte +10, Liguria, +8), si contrappongono il Centro, per il quale si registra un calo di 23 decessi – concentrato nelle Marche (-9 casi), nel Lazio (-7), in Toscana (-5) e in Umbria (-2) – e il Nord-Est, con sette denunce in meno. In quest’area si segnalano i dati del Veneto (+10 casi) e del Friuli Venezia Giulia (-5 decessi). Nel Sud (+1 per l’intera area geografica), il dato dell’Abruzzo (+15 casi) praticamente pareggia la diminuzione delle denunce registrata nelle altre regioni, mentre nelle Isole (+12 denunce), la Sicilia spicca per i suoi 15 casi in più.

«A fare la differenza nel saldo finale del primo semestre di quest’anno continua a essere soprattutto il mese di gennaio, con 30 denunce mortali in più rispetto al primo mese del 2016 (95 contro 65 casi), oltre la metà delle quali legate alle due tragedie avvenute a distanza di una settimana in Abruzzo, a Rigopiano e Campo Felice», spiega ancora l'Inail.

Quanto alle denunce di malattia professionale nel primo semestre 2017 e protocollate sono state 31.432, 1.153 in meno rispetto ai primi sei mesi del 2016 (-3,5%). Dopo anni di continua crescita, si conferma dunque per quest’anno quanto già rilevato nei mesi scorsi circa il calo delle tecnopatie denunciate. Le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, continuano a rappresentare le patologie più denunciate e sono pari a circa il 75% del totale dei casi.

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