martedì 20 giugno 2017
Stanziati quasi 290 milioni di euro a fondo perduto per migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Oltre 20mila domande on line
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L’Inail ha stanziato quasi 290 milioni di euro a fondo perduto per migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei 30 minuti di apertura dello sportello telematico sono stati più di 20mila gli utenti che hanno inserito on line il codice identificativo associato al loro progetto al termine della prima fase della procedura prevista dai bandi Isi e Isi Agricoltura. I finanziamenti saranno assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande.

Attraverso il bando Isi 2016, settima edizione dell’intervento avviato dall’Inail a partire dal 2010, l’Istituto ha messo a disposizione delle imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, incentivi a fondo perduto pari a 244.507.756 euro, a sostegno della realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il contributo è pari al 65% dell’investimento previsto per ciascun progetto, fino a un massimo di 130mila euro (50mila euro nel caso dei progetti che rientrano nel nuovo asse di finanziamento per le micro e piccole imprese che operano in specifici settori di attività).

I fondi in conto capitale stanziati con il primo bando Isi Agricoltura sono pari a 45 milioni di euro, destinati a sostenere l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori e/o mezzi agricoli caratterizzati da soluzioni innovative per la riduzione del livello di rumorosità e del rischio infortunistico. Gli incentivi sono suddivisi in due assi di finanziamento: il primo, con una dotazione di cinque milioni di euro, è riservato ai giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria, mentre il secondo si rivolge alla generalità delle imprese agricole, con una dotazione di 40 milioni di euro. Il contributo in conto capitale per ciascun progetto è pari al 40% dell’investimento (50% nel caso dei giovani agricoltori), fino a un massimo di 60mila euro.

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