martedì 27 marzo 2018
Diminuiscono la frequenza (-16%) e la gravità (-40%) degli incidenti. Nell'ultimo triennio aumentate di un terzo le aziende che hanno puntato sulla prevenzione: oggi sono quasi 17mila
Infortuni in calo nelle imprese certificate
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Le imprese che sono passate da un livello di sicurezza base a un livello certificato hanno registrato una riduzione del 16% degli infortuni, che nel 40% dei casi sono risultati meno gravi rispetto a quelli nelle aziende non certificate. È quanto emerge dal Quaderno dell'Osservatorio Accredia dedicato alla salute e alla sicurezza sul lavoro, frutto della collaborazione con Inail e Aicq presentato a Roma dal presidente dell'Inail, Massimo De Felice, di Accredia, Giuseppe Rossi e dell'Associazione Italiana Cultura Qualità Claudio Rosso.

Questo «è un primo risultato utile - ha detto il presidente De Felice - per individuare i fattori che hanno condotto le imprese sulla strada della certificazione e per valutare gli esiti di questa propensione alla qualità». Il nuovo quaderno dell'Osservatorio Accredia, a sei anni dalla prima edizione, conferma la maggiore efficacia delle politiche di prevenzione nelle aziende che adottano dei sistemi di gestione certificati sotto accreditamento. L'entità di queste riduzioni, secondo i dati raccolti, può variare sensibilmente a seconda del settore di attività. In quello del legno, per esempio, il calo della frequenza degli infortuni nelle aziende certificate è solo del 7%, mentre l'indice che ne misura la minore gravità tocca il 61%. Il tessile, invece, registra una riduzione del 10% dell'indice di frequenza e del 30% di quello di gravità.

Secondo De Felice la normazione tecnica volontaria è «un ausilio prezioso», perché «potenzia la legislazione». Con la certificazione, ha detto infine il presidente Inail, «è garantito il rispetto delle norme, documentata la qualità dell'impresa, correttamente tutelata la competitività. Sono tutti mezzi e azioni che contribuiscono, in grande, al miglioramento del sistema socio-economico».

Nell'ultimo triennio sono aumentate di un terzo le aziende che hanno puntato sulla prevenzione: oggi sono quasi 17mila.

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