giovedì 28 febbraio 2019
Sono state 47.982 (+7,3% rispetto allo stesso mese del 2018), 44 delle quali con esito mortale (-34,3%)
A gennaio aumentano le denunce di infortunio
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Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail a gennaio 2019 sono state 47.982 (+7,3% rispetto allo stesso mese del 2018), 44 delle quali con esito mortale (-34,3%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 4.907 (+4,1%).

Nel dettaglio riguardo alle denunce di infortunio i dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 39.489 a 41.538 (+5,2%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 23,3%, da 5.226 a 6.444. A gennaio 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 6,1% nella gestione Industria e servizi (dai 34.499
casi del 2018 ai 36.594 del 2019), del 9,8% in Agricoltura (da 2mila a 2.196) e dell'11,9% nel Conto Stato (da 8.216 a 9.192). L'analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+11,2%), nel Nord-Est e nelle Isole (+7,9% per entrambe le ripartizioni) e nel Centro (+5,4%). Solo al Sud si registra un leggero calo (-0,1%).

Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano il Molise, la Basilicata, l'Umbria, il Piemonte e la Sardegna, mentre i decrementi, seppur modesti, sono circoscritti alle sole Province autonome di Trento e Bolzano, alla Puglia, alla Campania, alla Calabria e alla Valle d'Aosta. L'aumento che emerge dal confronto di mese tra il 2018 e il 2019 è legato sia alla componente maschile, che registra un +5,1% (da 28.142 a 29.572 denunce), sia a quella femminile, con un +11,1% (da 16.573 a 18.410). L'incremento ha
interessato i lavoratori extracomunitari (+10,2%) e quelli italiani (+7,4%), mentre tra i comunitari il calo è del 4,0%. Dall'analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, a eccezione di quella compresa tra i 30 e i 39 anni, che registra una flessione dell'1,1%.

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