lunedì 10 marzo 2014
Le opportunità dell'enogastronomia raccontata in un workshop formativo per chi, lasciati i banchi di scuola, dovrà fare i conti con il mondo delle imprese.
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Le opportunità dell'enogastronomia in Sicilia raccontata ai futuri chef e sommelier in un workshop formativo per chi, lasciati i banchi di scuola, dovrà fare i conti con il mondo delle imprese. Questo lo spirito della due giorni organizzata dalla società Civita Srl, in collaborazione con l'Istituto superiore Fermi-Eredia di Catania, partner nell'ambito del piano formativo 'Giara' ('Generare innovazione nell'agroalimentare per rafforzare le aziende), finanziato da Fondimpresa, il fondo interprofessionale costituito da Confindustria, Cgil, Cisl Uil.Uno spirito che guarda con consapevolezza ai mestieri del futuro, dunque, in un settore in forte crescita nonostante i tempi di crisi, e che vuole creare un legame sempre più solido tra mondo dell'impresa e mondo della scuola, mostrando quali possono essere le competenze vincenti. Così come sempre più indissolubile deve essere il rapporto tra chef e sommelier, cibo e vino, a loro volta, espressione di un territorio ancora tutto da scoprire. Una full immersion con due docenti d'eccezione: lo chef Sebi Sorbello (componente del direttivo Fic-Federazione italiana cuochi) e il sommelier Vittorio Cardaci (delegazione catanese della Fisar-Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori), rivolta a una settantina di studenti delle tre classi delle aree Cucina, Enologia e Sala dell'istituto."Stare con i ragazzi - ha raccontato Sebi Sorbello - è sempre un'esperienza bellissima, perché trasmettono il loro entusiasmo, la voglia di conoscere e andare avanti. Noi abbiamo l'obbligo di avvertire i ragazzi, però, che per diventare dei bravi ristoratori non basta essere dei buongustai, serve fatica, passione, scuola. Noi, attraverso il cibo, raccontiamo un territorio rispettando la tradizione, rivisitandolo con un linguaggio moderno e innovativo"."Conoscere il vino e il territorio - ha aggiunto Vittorio Cardaci - assimilarne il concetto del consumo ragionato e del servizio è fondamentale: sono le basi di un mestiere che deve mettere insieme competenze di cucina, enologia e sala"."Abbiamo creduto molto in questa attività - ha sottolineato Nanda D'Amore, di Civita - mirata al rafforzamento del binomio menù-vino. Ci è sembrato utile puntare un faro sull'enogastronomia perché è un settore che in Sicilia ha enormi potenzialità e ci sono forti segnali di crescita e di sbocchi lavorativi per i giovani. Non a caso, si è voluto che i ragazzi della terza classe cucina preparassero dei piatti che, a loro modo, tra tradizione e innovazione, raccontassero un territorio, con la supervisione di un grande chef come Sebi Sorbello, per poi lasciare che i compagni della terza enotecnica abbinassero i migliori vini siciliani, consigliati da Vittorio Cardaci. Le scuole sono sempre più aziende che riescono ad andare avanti se hanno la capacità di intercettare nuovi flussi, nuove competenze, scommettendo sulla capacità di sviluppo e miglioramento e l'istituto Fermi-Eredia ha contenuti e requisiti"."Lo scopo del workshop - ha sintetizzato il preside Alfio Petrone -è stato quello di mettere insieme e far dialogare i ragazzi del settore cucina e dell'enotecnico per creare una figura più consapevole e qualificata". Anche il docente Felice Arona ha ricordato che "negli anni abbiamo cercato di essere più incisi per quanto riguarda figure professionali nuove che vanno incontro alle richieste del mercato del lavoro".Al dibattito presente anche la presidente regionale di Confindustria Turismo e Alberghi, Ornella Laneri, che ha annunciato l'avvio di un nuovo progetto in collaborazione con la Regione, 'Le vie del gusto', che partirà dalla scoperta di un pezzo di territorio, la tratta della circumetnea Riposto-Randazzo-Bronte, tra i più interessanti sotto il profilo paesaggistico ed enogastronomico. "Sin dal mio insediamento - ha spiegato Ornella Laneri - ho puntato sul turismo enogastronomico, ritenendolo uno dei principali motori di ripresa dell'economia perché lega l'agroalimentare, il turismo e i servizi. In questo senso, Expo 2015, che dopo quasi un secolo torna in Italia, con i suoi oltre 8 milioni di visitatori sarà un'occasione unica per la Sicilia, perché la nostra Regione ha il numero maggiore di beni Unesco in Italia e un potenziale di crescita enogastronomico enorme"."È fondamentale - ha concluso Giacomo Rota, della Cgil Catania in rappresentanza di Obr Sicilia, organismo bilaterale assieme a Confindustria - che i contatti tra scuola e impresa siano continui, cosa che avviene negli altri Stati da anni: noi abbiamo l'obbligo di fare vedere agli studenti cosa succede dopo, com'è il mondo delle aziende. Come sindacato riteniamo importantissimo che giovani diventino cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. La partita dell'enogastronomia, connessa a un turismo di qualità, è certamente quella vincente".
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