mercoledì 23 novembre 2016
Tendenza per la prima volta positiva dopo due anni negativi: il fatturato di 64.908 milioni di euro ha portato al +1% la chiusura dell'anno, rispetto al -1,4% registrato nel 2014 e nel 2013
In ripresa il mercato digitale
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Nel 2015 il mercato digitale italiano ha mostrato segnali di ripresa, con una tendenza per la prima volta positiva dopo due anni negativi: il fatturato di 64.908 milioni di euro ha portato al +1% la chiusura dell'anno, rispetto al -1,4% registrato nel 2014 e nel 2013 (secondo dati Assinform 2016). Al recupero hanno concorso po’ tutti i comparti, con la sola eccezione dei servizi di rete delle telecomunicazioni (-2,4%,), che valgono un terzo del mercato ma che sono in una condizione di calo che dura ormai da tre anni. Le previsioni di chiusura per l’anno 2016 sono del +1,5%, che sarà influenzato da una crescita significativa dell'ambito dei contenuti e pubblicità digitale (+8,6%) e delle soluzioni Ict e software (+4,5%).

Se le figure professionali del mondo Ict si possono trovare tipicamente in tutte le aziende (ad esempio lo staff dell'It che garantisce l'infrastruttura informatica dell'impresa), da un altro punto di vista è interessante concentrarsi sulle aziende che se ne occupano come core business. Jobpricing monitora una serie di professionalità specifiche e identifica quattro settori con questo comun denominatore: apparecchiature elettroniche ed elettriche; telecomunicazioni; media, web, comunicazione ed editoria; servizi e consulenza It e software. Di esse verranno analizzate professionalità, retribuzioni e trend degli stipendi.

I comparti del settore Ict si posizionano nella prima parte della graduatoria per retribuzione (Ral) media, sopra la media nazionale che è di 29.176 euro: in cima le telecomunicazioni al 4° posto (Ral 37.419 euro) e i servizi e consulenza Ict e software al 6° (Ral 36.310 euro), seguiti da media, web, comunicazione e editoria al 10° (Ral 32.759 euro) e apparecchiature elettroniche ed elettriche all’11° (Ral 32.544 euro). I settori delle apparecchiature elettroniche ed elettriche e delle telecomunicazioni garantiscono stipendi più alti, rispetto agli altri due settori analizzati, legati esclusivamente al mondo dei servizi.

Le aziende di telecomunicazioni premiano maggiormente dirigenti e operai, mentre il settore industriale delle apparecchiature elettroniche ed elettriche ricompensa maggiormente quadri e impiegati. Per questi due inquadramenti, gli altri due settori legati ai servizi presentano retribuzioni medie inferiori alla media nazionale. A livello di trend, il dato relativo alle retribuzioni del 1° semestre 2016 è positivo in 3 dei 4 casi, in particolare per il settore dei media, web, comunicazione ed editoria (+2,%). Gli altri, seppur a segno positivo, si collocano sotto alla crescita media nazionale (+1,7%).

Il Centro registra una retribuzione media pari a 35.464 euro, per una volta superiore a quella registrata al Nord (34.298 euro) e comunque sempre superiore a quella del Sud e Isole (30.790 euro). La dimensione aziendale è inoltre una variabile significativa per la “taglia” della busta paga: premiano le aziende grandi, con oltre 1.000 dipendenti (41.136 euro), con un incremento medio del 40% rispetto alle retribuzioni erogate dalle micro imprese con meno di dieci dipendenti.

Jobpricing elenca le retribuzioni medie nazionali di alcune professionalità rappresentative del mondo Ict e altre più trasversali nel panorama italiano. Nel comparto web e multimedia un web architect percepisce una Ral media pari a 38.775 euro, un e-commerce specialist 32.358 euro, un digital account 35.699 euro e un social & community manager 30.761 euro. Se si prende in considerazione il settore Information Technology più in generale, troviamo figure dirigenziali come il direttore Ict/Sistemi Informativi con una retribuzione media di 109.648 euro, figure con know-how specifico come un analista programmatore con una Ral media di 32.206 euro, arrivando a figure meno specializzate come ad esempio un operatore Help Desk, con una Ral pari a 25.937 euro.

Alla luce dei dati emersi dal rapporto sulle professioni dell’Ict e delle dinamiche che stanno interessando le aziende italiane, Mario Vavassori, presidente dell’Osservatorio Jobpricing, fa notare come «l'analisi dei trend per singola qualifica mostri un calo retributivo per i profili dirigenziali di tutti i settori, in particolare quello delle telecomunicazioni. In linea con il trend nazionale ci sono gli stipendi degli impiegati, mentre nessuno dei quattro settori sembra essere vantaggioso per le retribuzioni dei quadri rispetto al resto del mercato, almeno stando ai dati del primo semestre 2016. Tale situazione rispecchia sia le dinamiche in corso a livello nazionale (contrazione della busta paga per i profili manageriali - dirigenti e quadri - e crescita dello stipendio medio, così come emerso dal rapporto JP Salary Outlook 2016 pubblicato il mese scorso), sia l’andamento dello specifico comparto Ict, con il vento finalmente a favore».

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