giovedì 19 maggio 2016
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LECCE Dalla potatura alla raccolta, dalla macinatura al consumo, la coltivazione dell’ulivo può diventare un atto d’amore. Perché l’olio fa famiglia, e fa impresa. Nel segno di questa consapevolezza, che conta migliaia di ettari e secoli di tradizione, è tornato a Lecce dal 13 al 15 maggio 'Extravergine in Puglia', un contenitore aperto alle eccellenze dell’olivicoltura pugliese e italiana e alla loro capacità di coniugare tipicità e innovazione. Oltre 350 aziende italiane di olio extravergine d’oliva si sono confrontate sulle nuove tendenze del settore, fornendo strumenti innovativi utili allo sviluppo e alla promozione dell’intero comparto. Tante le novità di questa edizione che ha toccato i 'luoghi del cuore' del capoluogo salentino: dal Castello Carlo V all’ex Convento dei Teatini, al Must - Museo storico della città. E che ha viaggiato su un doppio binario: una parte rivolta ad un pubblico professionale e settoriale (chef, buyer, gourmet, produttori) e un’altra dedicata, invece, ad un target generalista e curioso, cultore dell’olio extravergine d’oliva e della buona cucina. Si sono susseguiti show coking (come Olio di gomito), gare gastronomiche e premi, in particolare il Premio Nazionale dedicato agli oli di eccellenza «L’oro d’Italia 2016», con 365 extravergini in concorso e il Premio internazionale «L’oro del Mediterraneo 2016», con 221. A guadagnare i primi tre posti nelle rispettive sezioni, tipologie e categorie oli provenienti da Puglia, Campania, Toscana, Abruzzo, Marche, Lazio, Sardegna e Sicilia (graduatorie sul sito www.olea.info). Le aziende che hanno ottenuto almeno 3 'gocce d’oro' come giudizio di valutazione entreranno a far parte della guida riservata alle migliori aziende olivicole italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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