giovedì 19 ottobre 2017
I contratti a tempo indeterminato attivati sono 1.032.926, il 2,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016
In otto mesi crescono le assunzioni, ma non quelle stabili
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Aumentano i contratti di lavoro, ma si fermano quelli stabili. Nei primi otto mesi dell'anno, infatti, i contratti a tempo indeterminato attivati, incluse le trasformazioni da apprendistati o tempi determinati, sono 1.032.926, il 2,5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. Non solo, i contratti a tempo indeterminato sono in calo dall'inizio dell'anno, visto che le cessazioni li superano, anche se di poco, a 1.033.409 unità.

Tuttavia guardando il mercato del lavoro nel suo insieme, tra gennaio e agosto il saldo positivo tra assunzioni e cessazioni, pari a 944mila contratti, è superiore sia al 2016 (+704mila) sia al 2015 (+805mila), anche se attribuibile solo ai posti a termine. Nel privato, insomma, aumenta il turnover dei posti di lavoro grazie soprattutto alla forte crescita delle assunzioni a 4.598.000, in aumento del 19,2% annuo, rispetto alle cessazioni ferme 3.654.000 unità, comunque un crescita del 15,9%.

In particolare, dall'Osservatorio sul precariato emerge il boom delle attivazioni dei contratti di lavoro a chiamata, che passano dalle 121mila dei primi otto mesi dello scorso anno alle 278mila dello stesso periodo del 2017, con un balzo del 129,5%. «Questo significativo aumento - sostiene l'Inps - può essere posto in relazione alla necessità per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo e sostituiti, a partire da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale».

Tutte le tipologie di contratti a termine registrano un incremento coinsistente. Quelli di somministrazione aumentano del 19,2%. Nonostante l'istituto sottolinei che il calo degli ingressi stabili è dovuto alla flessione del part time, è anche vero che si registra un'ulteriore riduzione dell'incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni, appena il 24% nei primi otto mesi dell'anno, quando nel 2015, con l'esonero contributivo triennale in vigore, era stato raggiunto il valore del 38,4%.

Segnali positivi arrivano dall'Osservatorio Inps sulla cassa integrazione. A settembre il numero di ore autorizzate è stato pari a 20,4 milioni, in diminuzione del 49,8% rispetto allo stesso mese del 2016, quando erano state 40,6 milioni. «In particolar modo si è ridotto in misura significativa l'uso della cassa straordinaria, il principale indicatore di crisi e ristrutturazioni nel manifatturiero e nel commercio - spiega il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni -. Con il ritorno degli ammortizzatori sociali a un utilizzo fisiologico e non più straordinario - spiega Petteni - abbiamo chiesto al governo alcuni interventi per avere strumenti adeguati e più flessibili per meglio governare le crisi e le ristruttuazioni aziendali».

L'Inps rileva anche le nuove domande di disoccupazione ad agosto. Nel mese sono state inoltrate un totale di 103.798 domande, il +2,1% rispetto alle 101.674 di 2016.


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