giovedì 25 febbraio 2016
È il dato saliente che emerge da una ricerca condotta su un campione di 500 aziende di tutti i comparti dall’Osservatorio sul mercato del lavoro di Ancl Su, Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Sindacato Unitario.
In Lombardia otto contratti su dieci saranno stabili
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Le imprese lombarde in otto casi su dieci prevedono di confermare in forza i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, assunti beneficiando dell’esonero contributivo triennale (previsto dalla legge di Stabilità, L.190/2014) anche dopo la scadenza dei benefici, grazie anche all’applicazione da marzo del 2015 delle cosiddette tutele crescenti, che possono permettere ai datori di lavoro di avere maggiore flessibilità in uscita. È il dato saliente che emerge da una ricerca condotta su un campione di 500 aziende di tutti i comparti dall’Osservatorio sul mercato del lavoro di Ancl Su Lombardia, Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Sindacato Unitario. Nel 2015 in Lombardia c’è stata una predominanza di utilizzo dello strumento della stabilizzazione dei contratti precari in contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti nel settore della grande distribuzione (33%), seguito dal comparto industriale, soprattutto metalmeccanico (21%) e turismo (18%). Dalla ricerca emerge inoltre che le figure che hanno maggiormente beneficiato di questa nuova forma contrattuale agevolata sono stati gli addetti al settore marketing/commerciale (35%), gli amministrativi (27%), e gli esperti Ict (22%). Dalla ricerca inoltre emerge uno scarso utilizzo dell’apprendistato che nel 2015 ha coinvolto appena il 6% dei nuovi assunti a livello lombardo (il 3% in provincia di Milano) in calo rispetto al 2014. Questo dato negativo è dovuto, secondo gli esperti di Ancl, all’eccessiva burocrazia e agli oneri formativi connessi all’apprendistato oltre che all’obbligo di assunzione alla fine dello stesso.   "Questo trend - osserva Andrea Fortuna, presidente Ancl Lombardia - conferma che le aziende sane del nostro territorio hanno sfruttato al meglio le opportunità offerte dai vari interventi del Jobs act e si stanno riprendendo piano piano dalla crisi che ha colpito ogni settore, da quello manifatturiero a quello dei servizi. Hanno dimostrato di voler investire nelle risorse umane, nei propri lavoratori, confermando che gli ordinativi e le commesse sono in aumento, facendo ben sperare per il nuovo anno. I contratti di lavoro predominanti negli scorsi anni erano quelli precari e a tempo determinato, mentre nel 2015 abbiamo constatato una lieve inversione di tendenza, grazie soprattutto agli importanti incentivi contributivi applicati ai contratti 'stabilizzati' e ovviamente a qualche garanzia in più offerta dalle cosiddette tutele crescenti, anche se non dimentichiamo che il trend occupazionale rimane sempre fortemente negativo. Gli assunti con questa formula in sette casi su dieci erano precedentemente già inseriti in azienda con contratti a tempo determinato. Questo conferma anche che, quando i collaboratori sono validi, l’azienda ha interesse affinché siano inseriti stabilmente negli organici, anche perché rispetto al passato può usufruire di maggiori strumenti per agevolare l’uscita del lavoratore. In questo momento particolarmente delicato dove le aziende viaggiano su un crinale molto stretto tra crisi e competizione, noi consulenti del lavoro ci troviamo in prima linea a supportare e consigliare i nostri clienti, e ovviamente anche la nostra categoria ha bisogno di essere formata e preparata a dare le giuste risposte in modo competente e professionale. Per questo da sempre Ancl promuove iniziative e convegni di formazione per gli associati e a breve tutti i colleghi potranno usufruire anche del nuovo portale regionale di categoria, che è stato totalmente rinnovato e ampliato nei servizi e nelle consultazioni rendendolo più innovativo, più efficace e più ricco di news".
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