martedì 17 maggio 2016
​A dichiararlo è il 74,5% delle Pmi intervistate dall'Istituto Tagliacarne per il Focus Pmi dello studio LS Lexjus Sinacta.
«In Italia tasse alte, difficile assumere»
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In Italia, livello della pressione fiscale e contributiva sulle aziende è superiore rispetto alla media europea". A dichiararlo è il 74,5% delle Pmi intervistate dall'Istituto Tagliacarne per il Focus Pmi dello studio Ls Lexjus Sinacta. Tra le principali cause dell’'eccessivo gravame fiscale e contributivo - continua lo studio - le Pmi vedono al primo posto la cattiva gestione o spreco delle entrate tributarie e previdenziali (53,9% dei casi) e al secondo e terzo rispettivamente l’evasione fiscale (34,6%) e la corruzione (26,6%).Proprio questa eccessiva imposizione fiscale sarebbe, sempre secondo le Pmi intervistate, "causa di difficoltà da parte del tessuto imprenditoriale a effettuare nuovi investimenti e nuoveassunzioni, fattori fondamentali per la ripresa economica dell'’intero Paese".    Sul primo fattore lo studio segnala come "il 46% circa delle aziende ritenga che il pagamento di oneri, tasse e contributi abbia impattato in misura determinante sulla mancata effettuazione di investimenti, il 27,2% degli imprenditori giudica poi come abbastanza rilevante tale impatto".     Anche le recenti leggi finanziarie, o i provvedimenti 'ad hoc' in materia fiscale introdotti nel panorama legislativo negli ultimi anni, "non hanno modificato, a parere delle Pmi, il livello attuale della pressione fiscale sulle imprese che resta, secondo il 45,9% degli intervistati, stabile, mentre per un ulteriore 32,4% di imprenditori sarebbe addirittura aumentata", conclude il Focus Pmi.
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