giovedì 16 novembre 2017
Nel 2016 risultano pari a 294.943 (-5,3% rispetto al 2015) coloro con almeno una giornata retribuita nell'anno, proseguendo una tendenza negativa iniziata dal 2013
In calo i lavoratori intermittenti
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Nel 2016 il numero di lavoratori dipendenti intermittenti con almeno una giornata retribuita nell'anno è risultato pari a 294.943 (-5,3% rispetto al 2015) proseguendo una tendenza negativo iniziata dal 2013 con una forte contrazione (-40%) rispetto al 2012, anno di massima diffusione dei contratti intermittenti. Lo rileva l'Inps, spiegando che tale andamento è anche effetto delle diverse modifiche normative che hanno interessato questo tipo di contratto, introdotto con la legge 30/2003 e poi largamente revisionato con la legge 92/2012. A livello territoriale più dei due terzi dei lavoratori intermittenti lavorano nelle regioni del Nord. Nell'ultimo anno il Nord-est è la zona che presenta il maggior decremento rispetto al 2015 (-7,8%).

Per quanto riguarda la struttura per età emerge che, nel 2016, la classe di età modale è quella tra i 20 e i 24 anni con 70.024 (23,7% sul totale), mentre, rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 49% della distribuzione. La retribuzione media annua nel 2016, pari a 2.619 euro nel complesso, aumenta all'aumentare dell'età e risulta poco differenziata per genere; la classe di età con la retribuzione media più elevata è quella tra 60 e 64 anni con 3.965 euro.

Nell'anno 2016 il numero medio di giornate retribuite è pari a 53, crescente al crescere dell'età con il valore massimo, pari a 67 giornate, ancora in corrispondenza della classe di età tra 60 e 64 anni.

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