martedì 27 agosto 2013
Brunetta annuncia la cancellazione della tassa sulla prima casa. Alle 17 riunione del Consiglio dei ministri. Il negoziato tra governo e maggioranza si concentra ora sulla ricerca di risorse. Ma la complessiva riforma della tassa sugli immobili vedrà la luce solo con la legge di Stabilità, attesa entro metà ottobre.
ANALISI Ma senza nuovo Catasto soluzione a metà (Eugenio Fatigante)
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"Finalmente ci sarà la soluzione per l'Imu sulla prima casa e i terreni agricoli. Cancellazione per il 2013 e riforma complessiva della tassazione degli immobili, in termini di service tax, dal 2014. Stiamo definendo le coperture in maniera seria, responsabile, trasparente". Lo ha annunciata Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati. Sarebbe così arrivata a conclusione la trattative sull'Imu in vista del Consiglio dei ministri previsto per oggi alle 17. Il negoziato nelle utlime ore si è concentrato sulla ricerca delle risorse. Una fonte governativa spiega che il decreto legge all'ordine del giorno si limiterà a intervenire sull'imposta dovuta nel 2013, mentre la complessiva riforma della tassazione immobiliare vedrà la luce solo con la legge di Stabilità, attesa entro metà ottobre. «La soluzione transitoria è inevitabile. Superata la prima metà dell'anno il bilancio è rigido e molti capitoli di spesa non possono essere modificati», spiegano dal Governo. L'operazione però non piace all'ex presidente del Consiglio e oggi leader di Scelta civica, Mario Monti, che dai microfoni di La7 accusa governo e Pd di aver ceduto alle pressioni del Pdl. «Si avrà, se ho capito bene, un successo politico del Pdl, un'apparente soddisfazione per i proprietari di case e tutti i cittadini finiranno per pagare tutto questo con piccoli aumenti di piccole tasse e con l'aumento dei tassi d'interesse», ha detto il senatore a vita.Tenendo fede all'impegno assunto in campagna elettorale, il partito di Silvio Berlusconi vuole rendere esenti dall'Imu tutte le abitazioni principali con l'eccezione di ville, castelli, immobili di lusso e case di pregio artistico o storico. Di parere contrario il Pd e Scelta civica che preferirebbero rendere l'Imu più progressiva.Secondo Monti, «per far sopravvivere il governo si stanno accettando cedimenti pericolosi a livello economico e politico». In vista di ottobre, quando il governo dovrà dire quale sarà la struttura definitiva dell'Imu con la legge di Stabilità, il vice ministro dell'Economia in quota Pd, Stefano Fassina, rilancia la proposta di rendere esenti l'85% dei contribuenti italiani.Case al mare nel mirinoLa cancellazione della prima rata costa 2,4 miliardi. Il congelamento dell'imposta deciso a fine maggio riguarda infatti non solo le abitazioni principali (2 miliardi) ma anche gli immobili appartenenti a cooperative edilizie, alloggi assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp), enti di edilizia residenziale, terreni agricoli e fabbricati rurali. I tecnici del Tesoro stanno ancora studiando le coperture e dalle risorse a disposizione si capirà anche quali margini esistano per alleggerire il saldo di dicembre.L'analisi delle compatibilità di bilancio tiene conto anche dell'altro dossier caldo che il governo dovrà affrontare nelle prossime settimane: la caccia al miliardo necessario per rinviare l'aumento dell'Iva di altri tre mesi, da ottobre 2013 a gennaio 2014. Tra le coperture allo studio c'è un nuovo aumento delle accise sui carburanti, un intervento sui giochi e l'assoggettamento a Irpef degli immobili diversi dalla prima casa e non in affitto (le case al mare, in sostanza).Un'altra opzione consiste nel fare affidamento sul maggior gettito Iva che lo Stato dovrebbe incassare rimborsando alle imprese altri 10 miliardi di debiti commerciali. Sebbene piaccia ai partiti, questa soluzione suscita perplessità nella Ragioneria generale dello Stato perché il ministero dell'Economia finirebbe per impegnare un gettito presunto.Le imprese dovrebbero incassare la deducibilità dell'Imu dai redditi di impresa, anche se in forma parziale, probabilmente al 50%. La deducibilità piena, in base ai dati pubblicati dal Tesoro, costerebbe 1,25 miliardi.Il decreto, come spiega Palazzo Chigi, contiene anche "disposizioni urgenti" sulla cassa integrazione. Secondo la fonte, il governo ha finora trovato circa 600 milioni per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga nell'ultima parte dell'anno.
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