giovedì 6 settembre 2012
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Nessun ritardo per l’Imu al non profit. O quasi. Ieri il ministro dell’Economia ha trasmesso al Consiglio di Stato lo schema di regolamento di attuazione della norma che deve definire come (e quanto) gli enti non commerciali dovranno pagare l’Imu dal 2013. La precisazione, giunta ieri dal Tesoro, si è resa necessaria dopo che alcuni giornali avevano lanciato l’allarme motivandolo con il timore che gli immobili «della Chiesa» possano venire risparmiati. In realtà, come dovrebbe essere noto a tutti, a essere esenti sono solo gli immobili degli enti non profit che svolgono attività non commerciali, la norma non privilegia la Chiesa cattolica e nessun’altra religione. In ogni caso i suddetti enti, quest’anno, come tutti gli altri enti non profit, hanno regolarmente pagato la prima rata Imu. Attenendosi cioè alla norma che ha modificato il regime di esenzione, e che ha consentito gli sconti solo agli immobili dove si svolgono attività «con modalità non commerciali». Quello che manca, per il 2012, è il decreto che deve precisare nel dettaglio i requisiti relativi a chi effettivamente deve pagare e chi no, in linea con l’interpretazione data dal premier Mario Monti. Questo è atteso a breve, perché si possa chiudere la questione con la seconda rata Imu di dicembre e compensare eventuali errori. Quello che enti e Comuni attendono è anche il modello con cui entro il 30 settembre 2012 si devono trasmettere tutte le dichiarazioni relative agli immobili e al loro uso. Per quanto riguarda il 2013 la norma è invece diversa. E il Tesoro ha precisato che il regolamento su chi dovrà pagare e quanto negli immobili "a uso promiscuo", profit e non profit («lo schema di regolamento di attuazione dell’articolo 91 bis, comma 3, del decreto legge n. 1 del 2012, convertito in legge n. 27 del 2012») è pronto ed è stato trasmetto ieri al Consiglio di Stato per il parere. Inoltre «è stata inviata alla Commissione Ue la risposta puntuale alla richiesta di informazioni». Dunque «si conferma che tutti gli adempimenti previsti per il 2013, segnatamente con riferimento al primo versamento Imu fissato per il 16 giugno, non subiranno alcun ritardo».
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